ANCONA - Volete sottoporvi a test sierologico o tampone? Ormai si può, anche senza essere “casi sospetti” e al di fuori degli studi epidemiologici avviati...
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La prescrizione, per le precauzioni ancora necessarie in questa fase 2 dell’emergenza, va richiesta telefonicamente e deve essere rilasciata preferibilmente in modalità telematica. Sarà poi il medico di fiducia, una volta noto l’esito del test sierologico che rivela la presenza di anticorpi al virus Sars-Cov-2, a valutare il percorso successivo. Nel caso di una positività isolata alle immunoglobuline IgG (gli anticorpi che in genere si sviluppano dopo 10 giorni dai sintomi) potrebbe riferirsi a una infezione già risolta in soggetti asintomatici. In attesa di approfondimenti sul significato clinico e biologico delle IgG positive, sarà il medico di fiducia, in base all’anamnesi e alla situazione clinica del paziente, a individuare la corretta prescrizione, anche sull’astensione o meno dal lavoro. Se il test rivela una positività per IgG più IgM o IgM isolate (gli anticorpi che si sviluppano nella fase iniziale del contagio, dopo 4-6 giorni dai sintomi) «potrebbe riferirsi a infezioni recenti o in atto e deve quindi essere eseguito il test molecolare (tampone) per la ricerca del virus».
In questo caso l’assistito dovrà essere messo precauzionalmente in isolamento domiciliare. Nel caso in cui il medico di fiducia, in base all’esito del test sierologico, ritenga opportuno sottoporre l’assistito al tampone, prescriverà in carta libera il test molecolare. Il cittadino potrà sottoporsi a sue spese (60 euro) al tampone nasofaringeo - l’unico test che accerta se c’è un’infezione ancora attiva - rivolgendosi ai laboratori analisi accreditati per la diagnosi molecolare Covid-19. Stesso iter nel caso in cui il cittadino voglia sottoporsi al tampone senza fare prima il test sierologico.
Se l’esito del test molecolare è positivo, il medico di fiducia dovrà effettuare la segnalazione al Dipartimento di Prevenzione territorialmente competente o via posta elettronica o tramite l’app dedicata alla gestione dei pazienti Covid-19. Sarà il Dipartimento di Prevenzione a prendere in carico l’assistito e inserirlo nel percorso “guariti” e verificare i cosiddetti “contatti” per attivare le necessarie misure sanitarie di isolamento.
Le tariffe massime di riferimento indicate dalla Regione Marche (10 euro più 7 del prelievo per il test rapido qualitativo, 14 più 4 del prelievo per ciascuno dei due test quantitativi e 60 per il tampone) hanno «il fine di tutelare i cittadini da possibili fenomeni speculativi» e sono determinate «dal confronto con analoghe prestazioni presenti nel Nomenclatore nazionale e regionale» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico