Allarme alla Scocchera: la mamma di un bimbo contagiata dal Coronavirus

La preside Maria Costanza Petrini
ANCONA -  Irrompe nel silenzio del primo giorno di Ancona-zona-protetta, come tutto il resto d’Italia. La notizia del contagio della mamma di un bimbo della...

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ANCONA -  Irrompe nel silenzio del primo giorno di Ancona-zona-protetta, come tutto il resto d’Italia. La notizia del contagio della mamma di un bimbo della “Scocchera” arriva attraverso vie ufficiali. Niente voci che si rincorrono. No, è la preside Maria Costanza Petrini a dire, ricostruire, avvertire tutti del caso conclamato. Coronavirus. È scritto chiaro alla seconda riga della lettera firmata, e fatta circolare, dalla stessa dirigente scolastica per informare i rappresentanti dei genitori della primaria Montessori, quelli della Casa dei Bambini e gli insegnanti. Indirettamente l’annuncio è arrivato anche agli educatori e agli addetti alla mensa, che dipendono dal Comune. 


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Riavvolge il nastro la prof, con un obiettivo incontrovertibile: «Tranquillizzare le famiglie degli alunni». E la scaletta degli eventi non può prescindere da una premessa: «Ho saputo tutto lunedì - mette in chiaro la Petrini. - È stata una maestra a riferirmelo». E quindi fissa la data-spartiacque: il 29 febbraio. «Quel giorno, in un locale affittato per l’occasione fuori dalla scuola, è stata organizzata dalle famiglie una festicciola di Carnevale alla quale ha partecipato la mamma in questione con il suo bimbo». Era il tempo della prima serrata delle scuole, quella voluta dal governatore Luca Ceriscioli, che ha generato lo strappo con il governo centrale. Una decisione rigettata dal Tar, tant’è che il 2 e 3 marzo si tornò a scuola, per soli due giorni prima del nuovo stop. Ecco la finestra temporale che potrebbe aver favorito il contatto, più o meno ravvicinato, con il virus. Per questa ragione la preside, nella lettera, insiste: «Le famiglie stiano attente a ogni possibile sintomo di malessere, eventualmente allertando gli enti preposti». La Petrini dà onore al merito: «Molto brava è stata la rappresentante di classe, che s’è mossa velocemente». Ha chiamato il numero verde regionale, attivato per rispondere alla necessità di informazioni e sulle misure urgenti per la gestione del contagio. La mossa successiva: la richiesta dell’elenco dei nomi dei bambini di quella classe, che potrebbe essere esposta al rischio. E poi l’indicazione, per le famiglie, di seguire la via della quarantena volontaria. 


La dirigente scolastica continua nell’operazione contenimento-del-panico. «Si coglie l’occasione - scrive ancora - per tranquillizzare tutti. Il regime di auto isolamento di 14 giorni, da imporsi nel caso conclamato di malessere, e comunque, assieme alla massima e scrupolosa disposizione personale al rispetto delle regole per il contenimento della trasmissione del virus, è una misura in grado di garantire un rientro a scuola sereno e sicuro». Rientro, ci tiene a ribadire, «stabilito non prima del prossimo 3 aprile». Il tempo della prevenzione.  Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico