RECANATI - Falso manoscritto dell'Infinito di Leopardi, la Procura chiude le indagini. Sono stati notificati gli avvisi di garanzia alle due persone indagate nell'ambito...
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Era stato il giudice per le indagini preliminari Domenico Potetti ad affidare l'incarico alla grafologa Maria Concetta Aquilino per stabilire l'autenticità o meno del documento e il perito, al termine degli accertamenti, aveva concluso che il manoscritto ritenuto inizialmente il terzo dell'Infinito leopardiano e che stava per essere battuto a 150 mila euro in realtà altro non sarebbe che una stampa realizzata con la matrice su torchio in piano e inchiostro tra il 1960 e 1970 e realizzata su una carta databile alla metà dell'Ottocento. Dunque, secondo quanto accertato dalla grafologa, si tratterebbe di una riproduzione di stampa risultata identica a un'altra riproduzione di stampa ritrovata a Recanati, generati entrambi dalla stessa matrice, che a sua volta sarebbe stata realizzata utilizzando una riproduzione dell'idillio riportato su delle cartoline trovate all'interno della biblioteca di Casa Leopardi. Entrambi gli indagati rigettano gli addebiti. Pernici ha sempre sostenuto che dopo aver trovato il manoscritto tra una serie di documenti conservati nell'archivio di Innocenzi, si era rivolto a diversi esperti per accertarne l'autenticità e tutti avrebbero proteso per quella versione dichiarandone l'autenticità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico