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MONTECASSIANO - La pena intesa come “recupero sociale” e finalizzata al reinserimento nella società del colpevole. È l’obiettivo che la giustizia si pone per gli essere umani e che ora potrebbe riguardare anche gli animali. Questo, infatti, cercherà di fare il centro cinofilo Arnaldo di Montecassiano dove, nei giorni scorsi, sono arrivati Ares, Aragon, Alex, Apache e Artù. Sono i cinque lupi cecoslovacchi che un anno fa sbranarono Mariangela Zaffino a Grugliasco, in provincia di Torino.
Sarebbero stati destinati alla morte, ma una consulenza disposta dalla Procura di Torino ha stabilito per loro un trattamento educativo e riabilitativo, così da evitare che possano ancora aggredire qualcuno.
È stata proprio la loro padrona a indicare la struttura di Montecassiano, dove i cinque cani potranno imparare di nuovo a comportarsi e a dimostrare di poter continuare a vivere. Lei stessa è volontaria dell’associazione “Coda di lupo rescue” che si occupa del salvataggio di razze nate dall’incrocio tra lupi e cani e che abbiano avuto problemi di comportamento. La tragedia risale al 18 dicembre 2020. La donna, rientrando a casa, ha trovato la mamma, Mariangela Zaffino, 74 anni, senza vita e con diversi morsi dei cani addosso. Sin da subito ha pensato di trovare una alternativa alla soppressione ed il centro cinofilo di Montecassiano potrebbe rappresentare la svolta. Al momento il titolare della struttura non intende rilasciare dichiarazioni. All’epoca dell’aggressione due dei cinque cani erano cuccioli.
Tante sono state, subito dopo la tragedia, le richieste giunte alla Procura di Torino, da parte di associazioni animaliste e di privati cittadini, per prenderli tutti in affidamento. In tanti, per loro, sperano nel lieto fine. Montecassiano potrebbe così fare da sfondo a questo piccolo segnale di speranza, in una tragedia che ha segnato l’intero Paese. Resta dunque da seguire l’evolversi della vicenda.
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Corriere Adriatico