MONTECASSIANO - La pena intesa come “recupero sociale” e finalizzata al reinserimento nella società del colpevole. È l’obiettivo che la giustizia si pone per gli essere umani e che ora potrebbe riguardare anche gli animali. Questo, infatti, cercherà di fare il centro cinofilo Arnaldo di Montecassiano dove, nei giorni scorsi, sono arrivati Ares, Aragon, Alex, Apache e Artù. Sono i cinque lupi cecoslovacchi che un anno fa sbranarono Mariangela Zaffino a Grugliasco, in provincia di Torino.
Sarebbero stati destinati alla morte, ma una consulenza disposta dalla Procura di Torino ha stabilito per loro un trattamento educativo e riabilitativo, così da evitare che possano ancora aggredire qualcuno. A loro ci penserà Davide Roccetti, originario di Filottrano, titolare del centro a cui sono stati affidati i cinque cani dopo che per un anno sono stati accuditi in una clinica veterinaria di Grugliasco. Gli animali, infatti, dopo l’aggressione, non sono stati restituiti alla proprietaria (figlia della vittima ed indagata per omicidio colposo), ma sono stati sequestrati e affidati ad una clinica veterinaria del centro torinese. Non hanno più potuto vivere in branco come prima ed ora sono nelle mani di un educatore che si atterrà alle prescrizioni della magistratura, sotto il controllo dei carabinieri che verificheranno l’effettivo rispetto delle condizioni in cui saranno tenuti.
È stata proprio la loro padrona a indicare la struttura di Montecassiano, dove i cinque cani potranno imparare di nuovo a comportarsi e a dimostrare di poter continuare a vivere.
Tante sono state, subito dopo la tragedia, le richieste giunte alla Procura di Torino, da parte di associazioni animaliste e di privati cittadini, per prenderli tutti in affidamento. In tanti, per loro, sperano nel lieto fine. Montecassiano potrebbe così fare da sfondo a questo piccolo segnale di speranza, in una tragedia che ha segnato l’intero Paese. Resta dunque da seguire l’evolversi della vicenda.