Scippa una 96enne mentre va a messa, giovane arrestato: decisiva la segnalazione dei passanti

Scippa una 95enne mentre va a messa, giovane arrestato: decisiva la segnalazione dei passanti
MATELICA  - Scippa una 96enne che stava andando in chiesa per la messa pomeridiana, i passanti chiamano i carabinieri. Inseguito e raggiunto, è finito in manette un...

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MATELICA  - Scippa una 96enne che stava andando in chiesa per la messa pomeridiana, i passanti chiamano i carabinieri. Inseguito e raggiunto, è finito in manette un 26enne di Fabriano. In tasca aveva ancora la refurtiva: 45 euro. Lo scippo è avvenuto nel pomeriggio di martedì, poco prima delle 17 una 96enne del posto stava camminando con la borsetta a tracolla, era diretta, com’era solita fare, alla chiesa Regina Pacis per partecipare alla messa pomeridiana quando all’improvviso un giovane le si era avvicinato e con un gesto fulmineo le aveva strappato dal collo la borsa per poi darsi alla fuga nelle vie circostanti. 

 


In quel momento, però, erano presenti diversi testimoni che hanno assistito alla scena e che hanno immediatamente chiamato i carabinieri. Nel giro di pochissimo sul posto è intervenuta una pattuglia della locale stazione che si è lanciata all’inseguimento del giovane mentre i colleghi hanno chiuso tutte le vie di fuga. Il giovane è stato rintracciato e bloccato in via Fratelli Sciamanna. I militari lo hanno perquisito e gli hanno trovato nella tasca dei pantaloni, insieme ai suoi effetti personali, anche tre banconote, due da 20 euro e una da 5, di cui il giovane non è riuscito a giustificare il possesso.

Nel frattempo i militari sono riusciti anche a recuperare la borsa che il giovane aveva buttato e hanno riconsegnato tutto alla vittima. Il giovane è stato quindi accompagnato in caserma dove è stato identificato, si tratta di un 26enne di Fabriano, Nicolò Martella, che al termine delle formalità di rito è stato dichiarato in stato di arresto. Dell’esito dell’attività è stato informato il pubblico ministero di turno: il sostituto procuratore Enrico Barbieri ha disposto che il giovane venisse trattenuto per la notte nella camera di sicurezza del comando provinciale dei carabinieri a Macerata in attesa del giudizio direttissimo fissato per l’indomani. 


Ieri mattina è stato condotto in Tribunale. Difeso dall’avvocato Vanni Vecchioli il 26enne ha deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, il giudice Federico Simonelli ha convalidato l’arresto e rinviato l’udienza al prossimo 10 marzo. In merito alla misura, il giudice ha accolto la richiesta del pubblico ministero Francesca D’Arienzo e disposto gli arresti domiciliari nell’abitazione del padre.

 

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Corriere Adriatico