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MACERATA - Un gesto simbolico per accendere un riflettore su una tematica più volte invocata nel corso dei mesi. Centri e parchi commerciali fanno fronte comune sotto il cappello di Confcommercio e martedì prossimo, alle ore 11, manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per 15 minuti.
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L’iniziativa, che riguarda 30mila negozi in tutta Italia, arriverà anche nelle Marche e nel Maceratese, anche se l’entusiasmo non sembra così trascinante, anzi.
Ben altra la posizione di Alfio Caccamo, patron del Corridomnia, che invece dice no all’iniziativa per diversi motivi. «Si lega un bue al palo mentre la mandria è già scappata – usa questa metafora Caccamo – non credo che parteciperemo all’iniziativa, ormai sono mesi che c’è questo disagio e l’unico a presentare un ricorso al Tar sono stato io. Non ha senso questa protesta: chiudiamo quando possiamo stare aperti anziché aprire quando dobbiamo stare chiusi. Allora sarebbe stato più sensato fare fronte comune a livello nazionale e indire una domenica di apertura per tutti. Così non serve a niente, creiamo solo disagio al cliente e un danno al negoziante».
Ad unire le due posizioni un senso di rassegnazione dopo mesi di sofferenze. Confcommercio ora vuole provare a farsi portavoce di questo malessere. «Con questa protesta – spiega il direttore di Confcommercio Marche Massimiliano Polacco – vogliamo ribadire la sicurezza di centri, parchi e gallerie commerciali che, sin dall’inizio della pandemia hanno adottato protocolli rigorosi, garantendo che non si registrasse alcun caso di focolaio in tali strutture. Il dialogo col Governo è continuo ma ora è indispensabile dare impulso alla ripresa».
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Corriere Adriatico