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Lo sfogo
«Purtroppo non si trovano né baristi né camerieri - dice Emanuela Leli titolare del ristorante La Capanna a Bolognola e gestore della spiaggia al lago di Fiastra -. Innanzitutto sfatiamo il mito degli stipendi troppo bassi: io ho avuto esperienza di persone pagate bene che però non continuano. A mio avviso vengono proprio a mancare queste figure professionali. Nessuno vuole lavorare il sabato e la domenica.
I giovani
C’è poi il problema di chi, dopo mesi e mesi di ricerche, è riuscito a trovare il personale, ma ne rimarca comunque la carenza. «Dopo mesi di ricerche abbiamo trovato - dice Gianfranco Bronzini dell’Osteria Peperondino di Appignano -, ma è stata una grossa impresa. È difficile trovare qualcuno che voglia lavorare il fine settimana. Chiedono di essere presenti solo a cena o solo a pranzo. E comunque, vista la carenza, anche quando si trova si deve fare attenzione a come ci si comporta perché a perdere il personale è un attimo e poi ritrovarlo è impossibile. Ci metto un anno per trovarlo e poi te lo devi tenere stretto». Secondo Aldo Zeppilli del Centrale Macerata «questo è un momento particolare in cui a periodi baristi, cuochi e camerieri si trovano e in altri meno. Non c’è più voglia di lavorare nei weekend, nonostante questo sia un settore in crescita e ai giovani converrebbe specializzarsi. Molti scelgono di lavorare in fabbrica e avere prospettive economiche meno importanti anziché lavorare nel weekend e guardare a uno stipendio futuro più alto. Dopo il Covid la gente non vuole più sacrificare i weekend e di conseguenza fa scelte che vanno a limitare il loro futuro. In realtà il turismo garantirà lavoro per tutti in Italia, ma non c’è la mentalità giusta per avere liberi altri giorni invece del sabato e della domenica».
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Corriere Adriatico