Macerata, lavoratori sfruttati dodici ore al giorno per pochi euro: case sequestrate all'imprenditore agricolo

Macerata, lavoratori sfruttati dodici ore al giorno per pochi euro: case sequestrate all'imprenditore agricolo
MACERATA - Caporalato, sfruttamento della manodopera e occultamento dei profitti: finicse nei guai un imprenditore agricolo di origine packistane, a cui i carabinieri e finanza...

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MACERATA - Caporalato, sfruttamento della manodopera e occultamento dei profitti: finicse nei guai un imprenditore agricolo di origine packistane, a cui i carabinieri e finanza sequestrano un casale, un magazzino e tre appartamenti.


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I militari del Gico del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona, nell'ambito dell'operazione denominata "Girasole", hanno sequestrato beni per settecentomila euro a un imprenditore agricolo di origini pakistane. Le indagini sono state svolte nei confronti di M. M. di 45 anni, dal Nil Carabinieri di Macerata per il reato di caporalato. Le indagini hanno consentito, in particolare, di sottoporre a sequestro due immobili, il primo, casale con annesso magazzino, per un totale di oltre 500 mq e il secondo composto da tre appartamenti, di circa 175 mq, e due terreni agricoli della superficie complessiva di tre ettari, ubicati tutti nella provincia di Macerata.


I minuziosi riscontri hanno permesso di rilevare che la persona destinataria del provvedimento di sequestro aveva utilizzato presso i campi agricoli nei comuni di Montelupone (Mc) e Recanati (Mc) numerosi lavoratori tutti stranieri, impiegati come braccianti agricoli per dodici ore al giorno, alcuni dei quali richiedenti asilo politico e in possesso di permesso di soggiorno provvisorio. Le indagini hanno consentito di far luce sulle reali condizioni di lavoro a cui erano sottoposti i lavoratori impiegati nei campi agricoli, costretti a prestare lavoro senza percepire una retribuzione adeguata all'attività svolta, non potendo usufruire di riposo settimanale. Dai controlli effettuati è risultato che il pachistano indagato aveva acquisito il cospicuo patrimonio immobiliare, in parte intestato al coniuge convivente, risultato sproporzionato rispetto alla posizione reddituale ufficialmente dichiarata e, per tale motivo, oggetto di sequestro. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico