Altri problemi con le materie prime care e introvabili: «I calzaturieri sono ormai allo stremo»

Il calzaturiero Matteo Piervincenzi
MACERATA  - Le imprese della filiera della calzatura sono costrette a chiudere per mancanza dei materiali o per la carenza di liquidità, aggravata dal caro energia....

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MACERATA  - Le imprese della filiera della calzatura sono costrette a chiudere per mancanza dei materiali o per la carenza di liquidità, aggravata dal caro energia. Uno scenario preoccupante quello descritto da Matteo Piervincenzi, imprenditore del settore con l’azienda Le.pi e presidente della sezione calzatura all’interno di Confindustria Macerata.

 

«Da due anni si stanno riproponendo le stesse problematiche e le stesse incertezze rispetto ad una ripresa del mercato» esordisce l’imprenditore sangiustese che poi prosegue: «Questo non fa che aggravare la posizione delle Pmi del settore che rischiano di perdere definitivamente i rapporti con clienti e buyer. Se ne avvantaggiano le grandi griffe e la grande distribuzione che hanno mezzi e risorse per raggiungere i consumatori in ogni parte del mondo e con qualsiasi canale nonostante la pandemia».


La situazione pandemica, a cui ha contribuito l’impossibilità di visitare Pitti da parte dei russi vaccinati con Sputnik, ha determinato lo slittamento del Micam dalle date originariamente previste (20-22 febbraio) al 13-15 marzo, con conseguente posticipazione di Obuv Mosca mentre sono in forte dubbio le manifestazioni in Ucraina e ancora di più in Kazakistan, per le situazioni in cui versano i due paesi. «Lo spostamento di Micam può portare vantaggio solo se nel frattempo verranno attivati protocolli e regole chiare ed univoche per tutti gli operatori internazionali che vi dovranno partecipare; mentre per la situazione pandemica non credo che lo spostamento di qualche settimana porti a dei miglioramenti, dovremo conviverci anche in questa edizione» commenta Piervincenzi. I parlamentari marchigiani, sollecitati da Camera di Commercio Marche e imprese locali sembrano aver risolto il problema dell’arrivo dei russi.


Oltre a dover operare in un contesto di mercato molto difficile, le imprese tutte stanno affrontando tre seri problemi: l’aumento dei costi energetici, l’incremento dei prezzi della materia prima, la difficoltà nella logistica per la crescita dei prezzi dei trasporti e per i ritardi nelle spedizioni, sia in arrivo e sia in partenza. «Difficoltà che rischiano di annichilire un comparto e una filiera fortemente provata e già allo stremo. Diverse imprese sono oggi costrette a fermare o rallentare i risicati programmi produttivi a causa della mancanza di componenti o di risorse economiche» commenta il presidente dei calzaturieri maceratesi che sottolinea anche un altro aspetto, spesso sottovalutato: «Anche i consumatori sono provati per tutti i rincari superiori ad ogni ragionevole previsione, per cui la loro ridotta capacità di spesa porterà ulteriori contraccolpi anche alle imprese produttrici». Come affrontare questa tempesta perfetta? «Spero che tutti i nostri rappresentanti istituzionali abbiano preso coscienza delle condizioni delle nostre aziende e che ottengano supporti concreti dal Governo» conclude Piervincenzi.

 

 

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Corriere Adriatico