FIASTRA - Non c’è pace per nonna Peppina, all’anagrafe Giuseppa Fattori, la pensionata di 95 anni diventata simbolo di chi non ha voluto lasciare la propria...
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Racconta la figlia Gabriella Turchetti, che ospita la madre nella sua casa di Castelfidardo, da quando ha lasciato San Martino di Fiastra: «La casetta è ancora sotto sequestro, per evitare una nuova denuncia penale abbiamo tolto il container e a mia madre hanno anche tolto il contributo di autonoma sistemazione. Da quando le abbiamo detto che lassù non c’è più nulla è distrutta, è un grande dolore per noi. Già un mese fa con l’arrivo delle belle giornate ci ha chiesto di poter tornare a San Martino, voleva andare a stare nel container, ma adesso non è possibile. Mia madre ha 95 anni, non ha tempo di aspettare». La famiglia però non si arrende e sta seguendo il normale iter di legge per poter ottenere tutta la documentazione necessaria, chiedere il dissequestro alla Procura di Macerata e permettere all’anziana, di tornare a vivere in santa pace dove ha abitato per oltre mezzo secolo.
Nonna Peppina ha lasciato il container soltanto quando il freddo e la neve, che le impedivano di uscire, le hanno reso impossibile rimanere. Soltanto allora si è lasciata convincere ad andare dalla figlia aspettando la bella stagione. Subito dopo il terremoto era andata a stare dalla figlia, poi con la sua tenacia, aveva convinto una parente nel maggio dell’anno scorso, a farsi portare a Fiastra, all’insaputa delle figlie, dove aveva iniziato a stare nel container, fino a quando i familiari le hanno fatto costruire la casa in legno, poi posta sotto sequestro dalla magistratura, dopo una denuncia penale per abusivismo. A denunciare indignata che nonostante la norma cosiddetta Salva Peppina, per la nonnina più famosa d’Italia non c’è ancora nessuna speranza di poter tornare a stare a San Martino, è anche Agata Turchetti, la figlia maggiore di Giuseppa Fattori: «La casetta di legno, di nostra proprietà, è sotto sequestro giudiziario. Il container, di nostra proprietà, è stato rimosso dopo ventuno anni, per evitare ulteriori guai. Il contributo per l’autonoma sistemazione assegnato a mia madre è stato revocato. A San Martino di Fiastra le Sae non ci sono e non ci saranno mai. Dove dovrebbe andare mia madre che non ha più una casa? Cosa devono farci ancora?». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico