Arriva Natale. La tradizione e l’innovazione tra i presepi gioiello

Arriva Natale. La tradizione e l’innovazione tra i presepi gioiello
Il fascino dei presepi si veste ancora più di spiritualità con la celebrazione, quest’anno, degli ottocento anni dal primo presepe allestito da San Francesco...

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Il fascino dei presepi si veste ancora più di spiritualità con la celebrazione, quest’anno, degli ottocento anni dal primo presepe allestito da San Francesco d’Assisi a Greccio nel Lazio. Di ritorno dalla sua mediazione di pace durante la V Crociata, volle rendere la Terra Santa più vicina alla gente e di immediata lettura le Sacre Scritture. La rappresentazione divenne subito una tradizione e nelle Marche è così sentita che non c’è borgo che non custodisca un’opera d’arte presepiale e che sarebbe meriterevole di essere in una roadmap. 

L’arte di Pistolesi

Alcuni, tuttavia, forse si guadagnano un po' più di attenzione. Come quelli artistici del maestro Andrea Pistolesi che, dal 2013, espone la sua arte in modo permanente nel Palazzo Bonafede a Monte San Giusto. Vanta una collezione personale grande oltre 4mila statue. Questo Natale, complice l’artista Simone Tamburini, ha messo il suo talento a servizio della diocesi di Macerata e della Confraternita del Sacro Cuore di Gesù di Tolentino ed espone alcune sue creazioni nella Basilica della Madonna della Misericordia. Andrea con Cesare Ciccalé, questa settimana, si è anche messo a servizio di Genga. Comune orfano per motivi di sicurezza del suo splendido presepe vivente, il più grande in estensione, forte di 300 figuranti con la Natività ispirata al quadro di Gentile di Fabriano. Proprio ieri hanno finito l’allestimento della Natività all’interno delle Grotte di Frasassi, presso la scenografica Sala delle Candeline, con statue alte 65 cm che si distinguono per i loro occhi di cristallo e nella Gola di Frasassi, in cima al Monte, nella grotta scrigno dell’Eremo di Santa Maria Infra Saxa e del Tempio neoclassico del Valadier hanno installato ben sei presepi ispirati a scene tipicamente marchigiane.

Le statue del film

A Fermo, nel piazzale Azzolino, è stato realizzato un presepe monumentale con le statue del film “Mamma ho perso l’aereo”. Anche Palazzo Parissi, a Monteprandone, è sede di meravigliosi presepi artistici e di molti maestri che godono di grande fama. Si tratta di una mostra nazionale, alla sua 28esima edizione, curata dall’Accademia “Segui la Cometa”. La città inoltre ospita nel Museo di arte sacra della parrocchia di San Nicolò, 400 piccolissimi presepi di proprietà di Padre Nicola Iachini che espone ad Ancona altri 800 presepi nella chiesa di Santa Maria della Piazza e nella parrocchia di San Francesco alle Scale. Una collezione iniziata quando si recò in Belgio come missionario per essere vicino ai minatori di carbone italiani. Lì la tradizione era di fare l’albero e lui iniziò a fare il presepe. La visita della principessa Paola Ruffo di Calabria lo rese celebre e il presepe iniziò a diffondersi nelle case del Regno. Civitanova Alta invece accoglie, presso lo spazio multimediale San Francesco, il presepe monumentale napoletano in stile settecentesco più grande delle Marche realizzato dal Maestro Antonino Savarese.

Le rappresentazioni viventi

Le Marche sono anche conosciute per i presepi viventi, una ventina in tutta la regione. Segnaliamo quello di Grottammare nel parco ciclistico “Daniela Calise”, quindi perfetto per chi ha difficoltà motorie (il 26, il 1° gennaio e il 6). Stesse date per la XXXIX edizione del presepe vivente nel suggestivo Castello medievale di Precicchie a Fabriano. Il 5 gennaio, dalle 19,30 alle 22, quello di Piobbico, nato 33 anni fa dalla ricerca degli alunni della scuola media. Coinvolge centinaia di figuranti in quadri animati dalla piazza principale fino al maestoso Palazzo Brancaleoni che sorveglia dall’alto il paese.

 

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Corriere Adriatico