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PORTO SANT’ELPIDIO - Bello, sportivo e pieno di vita, a 24 anni l’istruttore di fitness Enrico Pichierri, Pikkio per gli amici, è morto in un incidente stradale. Era martedì 2 agosto ed erano le 7, stava andando al lavoro in moto e a Fonte di Mare si è scontrato con una Lancia Y con alla guida un 71 enne. Un volo di 8 metri che non gli ha lasciato scampo, dopo 48 ore all’ospedale Torrette, dichiarata la morte cerebrale i medici hanno espiantato gli organi, seguendo la volontà del giovane originario della Puglia e residente a Porto Sant’Elpidio con la famiglia. I Pichierri si erano trasferiti qui dopo 20 anni passati a San Severino.
Papà Luigi muratore, mamma Albina casalinga, la sorella Valeria.
L’impegno
«Per mantenere il ricordo di mio fratello – dice Valeria tra le lacrime –: era un grande sportivo, stava andando al lavoro, era l’ultimo giorno, era a 500 metri da casa». «Siamo di origini pugliesi, per 21 anni abbiamo vissuto a San Severino ma ci piaceva il mare a Porto Sant’Elpidio e abbiamo comprato una casa grande, ci piace la gente del posto, accogliente, volevamo piantare un albero in memoria ma parlando con il sindaco e il vicesindaco ci siamo convinti a fare qualcosa di più, un parco dedicato alle vittime della strada. La vita è unica. Questo progetto ci ha dato la forza di andare avanti».
La famiglia ringrazia Adriano Santato, Legambiente, e il vicesindaco Daniele Stacchietti che ha fatto da tramite tra la famiglia e l’amministrazione e dice «il dolore non passerà mai ma in questo luogo celebriamo la vita». Benedizione da parte di don Tarcisio Chiurchiù e targa scoperta. «Enrico – dice il sindaco Nazareno Franchellucci – ci ha insegnato che le tragedie si possono trasformarsi in cose straordinarie. E la sofferenza deve essere trasformata in momento di riflessione». Tra i presenti, parenti e amici della vittima, tante persone del posto e le istituzioni con il comandante della polizia municipale Luigi Gattafoni e la presidente del consiglio Milena Sebastiani.
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