FERMO - Una persona è stata iscritta nel registro degli indagati quale autore di quello che sembra ormai certo essere stato un incendio doloso. Stiamo parlando del rogo...
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Dopo un lungo silenzio dal decesso di Domenico Fabiani, i familiari, al fine di avere chiarezza e contezza sulle cause dell’incendio e della morte del loro congiunto, si sono rivolti agli avvocati GianVittorio Galeota e Annamaria Martinelli, i quali stanno lavorando in stretto contatto con il collega tedesco Forliano. Il rogo si era sviluppato la sera del 5 febbraio scorso verso le 22,30 all’interno di una nota sauna nel quartiere Shoeneberg di Berlino all’interno della quale erano presenti una trentina di persone. Tre gli uomini rimasti intrappolati e morti fra le fiamme e tra questi c’era anche Fabiani da anni stabilmente in Germania dove lavorava in una pizzeria. Prima di andare in Germania, Fabiani aveva lavorato all’azienda agroalimentare Aurelio Monaldi di Petritoli e all’hotel San Paolo di Montegiorgio.
I due legali elpidiensi hanno preso contatto con la Farnesina e l’ambasciata italiana a Berlino e Tedesca a Roma che hanno immediatamente recepito le richieste dei difensori che rappresentano le sorelle e un nipote di Fabiani.
I difensori hanno depositato anche un esposto denuncia presso la Procura della Repubblica di Fermo che sarà sicuramente trasferito alla Procura della Repubblica di Roma funzionalmente competente, affinché rimanga accesa l’attenzione sulla terribile morte nel rogo di Berlino di Fabiani.
All’inizio la famiglia ha avuto notizie molto frammentarie e questo, è il motivo per il quale si è rivolta a un legale per aprire un dialogo con la Farnesina e il legale nominato in Germania. Qualcosa si è mosso, intanto dalle indagini delle autorità tedesche sarebbe emerso che si è trattato di un incendio doloso, inoltre è stato individuato il presunto autore dell’incendio che è stato fermato dalla polizia tedesca. Sul movente invece ancora trapela molto poco ma vale la pena ricordare che il locale incendiato era frequentato prevalentemente da gay e questa potrebbe essere stata la pista seguita dagli inquirenti tedeschi. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico