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FERMO - Settantanove opportunità per entrare, o rientrare, nel mondo del lavoro. Le offre il Comune di Fermo a giovani e meno giovani. Con due bandi, uno per chi ha più di trent’anni, l’altro per chi non li ha ancora compiuti.
Il primo mette in campo 38 borse lavoro della durata di sei mesi e un compenso di 700 euro al mese. Per partecipare, bisogna avere almeno il diploma di terza media.
Ma, a differenza delle donne, per gli uomini la disoccupazione dovrà partire almeno sei mesi prima della presentazione delle domande, che si apriranno il 28 maggio. I borsisti lavoreranno dalle 25 alle 35 ore a settimana. In ditte private, studi professionali o realtà del terzo settore delle Marche. Che riceveranno fino a 10mila euro, se decideranno di stabilizzarli. «Una “dote” – spiega il dirigente delle Politiche comunitarie, Gianni Della Casa – che il borsista si porterà dietro per novanta giorni». Una parte dei borsisti confluirà in “Fermo Tech”, il progetto di servizi digitali per la produzione e la commercializzazione manifatturiera, che ha messo in rete Politecnica, Università di Camerino e otto imprese del Fermano. E che a breve troverà casa al Buc Machinery, prima di trasferirsi all’ex mercato coperto. Le risorse per le borse arrivano dall’Iti Urbano. Tra i Comuni marchigiani finanziati, Fermo è quello che ci ha creduto di più. Con 38 borse lavoro, contro le 13 di Macerata, e 41 borse di ricerca, contro le 28 di Macerata e le 3 di Fano.
Parla di «tentativo innovativo per cercare di portare possibilità di lavoro e dare supporto a un momento di fragilità», il sindaco Paolo Calcinaro. «Abbiamo chiesto in maniera forte di fare squadra. C’è bisogno di tutte le forze in campo», le parole dell’assessora alle Politiche del lavoro, Annalisa Cerretani. Le domane fino al 13 giugno. Le borse partiranno il 1° luglio.
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Corriere Adriatico