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FERMO - Aiuti alle famiglie con buoni spesa e pacchi alimentari. E aiuti alle piccole imprese, per aprire o innovarsi. Squillano i telefoni dei Servizi sociali dei Comuni. Per arrivare a fine mese, gli stipendi, quando ci sono, spesso non bastano più. Persone che, fino a un anno e mezzo fa, stringendo i denti, ce la facevano, adesso sono allo stremo. Vincono la vergogna e chiedono aiuto. I Comuni fanno quello che possono. Dicono che la situazione è seria. Che agli sportelli si presentano famiglie che, lì, senza il Covid, non ci sarebbero mai arrivate.
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Una cinquantina quelle che i Servizi sociali di Fermo aiutano un paio di volte a settimana. «Ricevono dai 300 ai 500 euro, per pagare affitto e spese. In certi casi, si arriva a erogare anche 800 euro al mese», fa sapere il dirigente dei Servizi sociali, Gianni Della Casa. Poi ce ne sono un centinaio, coi componenti in cassa integrazione, che il Comune aiuta coi buoni spesa. «Misure straordinarie legate all’emergenza, con cifre minori», spiega il dirigente. Da settembre, il Comune ha messo in campo più di 300mila euro: 150mila per associazioni sportive e socioculturali, 95mila per ristoranti e pizzerie, 80mila per bar e gelaterie. I 228mila euro per i piccoli commercianti sono stati stornati dall’Iti Urbani, con l’ok della Regione. Il Comune, adesso, vorrebbe bissare: spostare altri 400mila euro del fondo regionale per aiutare le piccole attività produttive e artigianali, nuove o già avviate. Il bando dovrebbe uscire a giugno. L’idea è di finanziarne 25, che riceverebbero sui 15mila euro ciascuna, «per partire o ripartire». Per aiutare le famiglie in difficoltà, Porto San Giorgio punta sulle carte prepagate. Lunedì scorso, il Comune ha pubblicato il bando. 5.500 euro la somma per l’acquisto di alimentari e di beni di prima necessità. Ogni carta varrà 25 euro, in tutto ne saranno erogate 220. Le domande scadono giovedì prossimo. Isee non superiore a 9.360 euro, patrimonio immobiliare non superiore a 10mila euro, componenti del nucleo famigliare in cassa integrazione o disoccupati almeno fino ad aprile, i requisiti per fare richiesta. Le famiglie composte da una persona riceveranno tre buoni, quelle da due sei, quelle da tre o più dieci, quelle con due o più minori dodici. «Abbiamo optato per il bando – spiega l’assessore ai Servizi sociali, Francesco Gramegna – perché ci siamo resi conto che non tutte le famiglie in difficoltà accedono spontaneamente ai Servizi sociali». A Porto Sant’Elpidio, gli aiuti passano per i pacchi alimentari. Una consegna al mese, nei locali della parrocchia di via Battisti. Un lavoro di squadra tra Comune e associazionismo. Il progetto è del Banco delle opere di carità Marche. Gli alimenti, «eccedenze alimentari destinate al macero, ma commestibili», vengono stoccati a Rubbianello, nella sede dell’associazione.
La procedura
Una volta al mese, un’altra associazione, Vicino a te, distribuisce i pacchi alle famiglie segnalate dai Servizi sociali. «Abbiamo visto – spiega l’assessore ai Servizi sociali, Luca Piermartiri – che le richieste sono aumentate.
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Corriere Adriatico