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FERMO - Risorse per il rinnovo dei contratti e personale e presidi per la sicurezza. Sono le richieste avanzate a Governo e Regione Marche dai sindacati della sanità, che, per oggi alle 13.30, hanno organizzato un sit in all’ingresso del Murri.
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Mentre si fa attendere la decisione di Francesco Acquaroli sul futuro dell’ospedale di Fermo (la risposta scritta all’appello dei sindaci sarebbe dovuta arrivare ieri, ma non s’è vista), i sindacati battono i pugni.
«È necessario e urgente – dicono Cgil, Cisl e Uil – che ai circa 20mila lavoratori del sistema sanitario regionale, tra cui 1.700 dell’Area vasta 4, sia garantito di poter lavorare in sicurezza, assicurando costantemente dispositivi di protezione individuale, tamponi e sorveglianza sanitaria». «È indispensabile e urgente – proseguono – procedere con nuove assunzioni per implementare il personale e rafforzare i servizi sanitari, attraverso tutti gli strumenti applicabili».
La gratificazione
E ancora: «Occorre valorizzare la professionalità e riconoscere gli sforzi di questa difficilissima fase: non solo una gratificazione nei confronti di chi, con spirito di abnegazione sta affrontando la pandemia in condizioni critiche, ma prima di tutto, un diritto».
I dubbi
Sulla questione, ieri, è intervenuto anche il capogruppo di Fermo Capoluogo, Renzo Interlenghi. «Di fatto, la giunta Acquaroli ha chiuso il Murri a tutte le patologie che non siano Covid. Ci si aspettava vicinanza e la volontà di venir incontro a un territorio che negli anni ha sacrificato tanto, invece i sindaci hanno ricevuto uno schiaffo in pieno volto che non verrà di certo dimenticato», ha detto riferendosi all’assordante silenzio finora giunto da Ancona. «Quello che da tempo andiamo dicendo – ha proseguito –, che la città di Fermo e il territorio dell’intera provincia non abbiano una guida lungimirante e attenta ai veri problemi che riguardano i 160mila abitanti, si concretizza in tali occasioni». Intanto, nel Fermano, la curva dei contagi continua a crescere. Ieri, si sono registrati 114 nuovi casi. Le persone in quarantena erano 1.790, di cui 214 sintomatiche.
In classe
Sempre ieri, il sindaco di Sant’Elpidio a Mare ha revocato in parte l’ordinanza del giorno prima, che prevedeva la quarantena per la III B della scuola media Capoluogo, che, da oggi, tornerà in classe. In isolamento fino a questa domenica, invece, la III C sempre della media Capoluogo. A casa fino al 20 novembre anche la III A della stessa scuola, dopo la scoperta di un caso positivo al tampone. In quarantena fino a sabato pure la II C.
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Corriere Adriatico