FERMO - Forte sinergia tra scuola e imprese locali e gli studenti ottengono un'aula Cad/Cam davvero innovativa. Imprese private fermane del settore metalmeccanico e istituto...
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Il Cad/Cam è ormai da qualche decennio la chiave organizzativa di ogni impresa produttiva che si rispetti, ovvero l'integrazione tra progettazione e realizzazione facendo uso di tecnologie computerizzate e programmi altamente specializzati.
Per l'Ipsia di Fermo ammonta infatti ad oltre 8.000 euro la somma complessivamente raggiunta dalle 16 aziende che hanno aderito al progetto proposto dall’Istituto. Tale somma, integrata con risorse scolastiche, ha già consentito di ordinare il software, che nei prossimi giorni verrà consegnato ed installato in un’aula appositamente dedicata. Una nuova dotazione tecnologica che qualificherà l’offerta formativa e, nel contempo, consentirà di offrire alle aziende del territorio un supporto aperto e flessibile per soddisfare esigenze di formazione e/o riqualificazione del proprio personale.
Il progetto nasce dalla consapevolezza maturata dall’Ipsia della necessità ormai che i giovani apprendano queste tecniche di lavoro già a scuola. Lo scopo finale è poi sempre quello di rispondere alle esigenze del sistema produttivo locale che esprime una significativa richiesta di figure professionali in grado di interfacciarsi con tali tecnologie, oramai indispensabili per sostenere le sfide competitive basate sulla qualità e l’innovazione. Peraltro l’inserimento lavorativo, già avvenuto, di diversi alunni diplomati, dotati di tali competenze, costituisce la più chiara conferma che la strada intrapresa è quella giusta.
Ecco le sedici aziende che hanno contribuito al progetto sono le seguenti: C.M.C.I., ROYAL PAT, TRISMECCANICA e TRE ELLE di FERMO, Officina CMA e TECNOLAMIERA di Porto S. Giorgio, CISA e C.M.M. di Campofilone, ITAR e SANTONI di Montegiorgio, ONFA e MONDO STAMPI di Altidona, C.M.T. Stampi di Porto Sant'Elpidio, MECCANICHE NICOZIANI di Monte Urano, PETTINARI ROBERTO di Monte Giberto, EUROTECH di Pedaso. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico