Reddito, dopo un anno ok a offerta di lavoro o si perde il sussidio. Sconti-bus

Dopo un anno in cui si è entrati nel percorso del reddito di cittadinanza «la prima offerta utile di lavoro congrua» che arrivi va accettata altrimenti si perde...

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Dopo un anno in cui si è entrati nel percorso del reddito di cittadinanza «la prima offerta utile di lavoro congrua» che arrivi va accettata altrimenti si perde il sostegno. Lo prevede la bozza del decreto, ancora oggetto di limature. Decade, come si legge, non solo chi «rifiuta una offerta congrua dopo averne già rifiutate due» ma anche chi «rifiuta un'offerta congrua dopo il dodicesimo mese di fruizione del beneficio, indipendentemente dal numero di offerte precedentemente ricevute».


Secondo i criteri previsti in tutte le bozze circolate finora, per offerta congrua si intende un lavoro entro i 100 km dalla residenza nei primi 6 mesi di percezione del reddito, che salgono a 250 km superati i sei mesi. Oltre i 18 mesi, per chi quindi ottiene un rinnovo del beneficio, è considerata congrua una offerta di lavoro «ovunque nel territorio italiano», in caso in famiglia non ci siano né minori né disabili. A chi accetta un lavoro così lontano verranno corrisposte tre mensilità aggiuntive di reddito, dopo aver iniziato con il nuovo impiego, «a titolo di compensazione per le spese di trasferimento sostenute».

 

In base alla bozza del decreto, l'Inps potrà scrivere ai potenziali destinatari del reddito di cittadinanza, per avvisarli che ne hanno diritto. L'istituto ha 30 giorni per predisporre i moduli per fare domanda per il reddito di cittadinanza. «L'Inps - si legge nella bozza - è autorizzato ad inviare comunicazioni informative mirate sul Rdc ai nuclei familiari che a seguito dell'attestazione dell'Isee presentino valori dell'indicatore o di sue componenti compatibili» con i criteri per l'accesso al sussidio. 

Si potranno prevedere anche «misure non monetarie a integrazione del reddito di cittadinanza» come agevolazioni «per l'utilizzo dei trasporti pubblici, di sostegno alla casa, all'istruzione e alla tutela della salute». Sarà possibile integrare e modificare «in senso espansivo» i requisiti per l'accesso al beneficio ma «nei limiti delle risorse disponibili». 


La carta attraverso la quale viene erogato il reddito di cittadinanza consentirà di fare anche un bonifico mensile per l'affitto. I limiti al prelievo in contanti vanno da un massimo di 100 euro al mese per un single, a 210 euro al mese per una famiglia numerosa, secondo la scala di equivalenza (0,4 per ogni componente maggiorenne, 0,2 per ogni minore con un massimo di 2,1, quindi al massimo 210 euro). Nelle ultime bozze è saltato il divieto esplicito di utilizzare i soldi del reddito per il gioco d'azzardo, pena la perdita del beneficio. Ma non è escluso che la previsione possa essere reinserita nella stesura finale del testo. 

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Corriere Adriatico