Pensioni, Opzione Donna: come giocare d’anticipo con Quota 102

Pensioni, Opzione Donna: come giocare d’anticipo con Quota 102
Dopo Quota 100 non c’è soltanto Quota 102. Il prossimo anno ci saranno diversi strumenti per poter lasciare in anticipo il lavoro. Ascolta: Pensioni-miraggio e...

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Dopo Quota 100 non c’è soltanto Quota 102. Il prossimo anno ci saranno diversi strumenti per poter lasciare in anticipo il lavoro.

La regola generale dell’anticipo, come detto, sarà Quota 102, ossia la possibilità di lasciare il lavoro con almeno 64 anni di età e 38 di contributi. Vale ovviamente sia per i lavoratori pubblici che privati. Dopo le forti pressioni politiche, il governo ha deciso anche di rifinanziare per un anno Opzione Donna, la possibilità data cioè alle lavoratrici di andare in pensione con 58 anni di età e 35 di contributi se sono dipendenti, e con 59 anni di età e sempre 35 di contributi nel caso di lavoratrici autonome. Chi accetta questo tipo di scivolo, tuttavia, deve accettare anche una decurtazione della pensione. L’assegno, infatti, viene ricalcolato interamente con il metodo contributivo, il che comporta in media una decurtazione del 25-30 per cento dell’importo della pensione.

STAFFETTA GENERAZIONALE

Nella manovra poi, è stata anche allargata la platea dei lavori “gravosi” che danno diritto ad accedere allo scivolo dell’Ape sociale. Con l’Ape sociale è possibile lasciare il lavoro a 63 anni avendo versato almeno 36 anni di contributi, ricevendo, fino al raggiungimento dell’età della pensione, un assegno mensile massimo di 1.500 euro. Assegno che viene pagato per dodici mensilità. Tra i nuovi lavori considerati “gravosi” entrano anche le maestre e i maestri delle scuole elementari (prima il beneficio valeva solo per la scuola materna), gli estetisti, i portantini e diverse categorie di trasportatori. Infine, e anche questa è una novità, viene ridotta da 100 a 50 dipendenti la soglia prevista per accedere al contratto di espansione da parte delle imprese. Le aziende in questo modo possono prepensionare idipendenti fino ad un massimo di 5 anni di anticipo rispetto ai requisiti di legge. In cambio, però, devono assumere giovani. Un meccanismo, insomma, di staffetta generazionale.

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Corriere Adriatico