Grecia, se vince "si": nuovo governo e nuovo negoziato: immediata iniezione liquidità

Grecia, se vince "si": nuovo governo e nuovo negoziato: immediata iniezione liquidità
Un nuovo governo, dopo le dimissioni di Tsipras, e un nuovo negoziato con i creditori. Sarebbe questa, con ogni probabilità, la prima conseguenza del 'sì' al referendum...

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Un nuovo governo, dopo le dimissioni di Tsipras, e un nuovo negoziato con i creditori. Sarebbe questa, con ogni probabilità, la prima conseguenza del 'sì' al referendum in Grecia. Significherebbe, comunque, ripartire da zero perché il programma di aiuti è scaduto il 30 giugno e non si può riaprire.




GOVERNO. L'ha già annunciato il ministro dell'economia Yanis Varoufakis: in caso di vittoria del Sì è molto probabile che il governo Tsipras sia costretto alle dimissioni. Anche se il premier è stato meno esplicito e una soluzione con un rimpasto (fuori sicuramente Varoufakis) non è da escludere. Il ministro delle riforme George Katrougalos ha voluto chiarire: il referendum »non è un plebiscito su Tsipras« e il premier »non ha legato la sua sorte all'esito del voto«.



NEGOZIATO. Il programma di aiuti alla Grecia è scaduto il 30 giugno, quando il governo di Atene non ha rimborsato la tranche da 1,6 mld dovuta al Fmi e l'Eurogruppo ha deciso di non concedere una proroga. Per questo, anche con la vittoria del Sì, non c'è più una proposta da mettere in campo ma servirebbe un nuovo negoziato, con una trattativa che duri almeno qualche settimana, per arrivare a un nuovo piano di aiuti.



BANCHE E BCE. Sarebbe ovviamente più facile con la vittoria del sì il compito di Mario Draghi e della Bce. Francoforte potrebbe immediatamente aumentare la liquidità d'emergenza fornendo ossigeno alla banche greche. Non solo. I mercati festeggerebbero e il rischio di nuove tensioni sulle piazze finanziarie europee sarebbe scongiurato.



DEPOSITI E CAPITALI. Con la nuova liquidità e in un contesto di ritrovata armonia con le istituzioni europee verrebbero meno i problemi che nelle ultime settimane la popolazione greca ha già sperimentato: non ci sarebbero più restrizioni per i prelievi al bancomat e anche la circolazione dei capitali tornerebbe rapidamente alla normalità.



RIFORME E POLITICA ECONOMICA. È molto probabile che una vittoria del sì possa comportare una sorta di ritorno della Troika ad Atene. Magari non fisicamente, come avvenuto negli anni pre Tsipras, ma è evidente che Ue-Bce-Fmi finirebbero per dettare al nuovo governo le misure principali della politica economica.
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Corriere Adriatico