Decreto Sostegni bis, verso 40 miliardi di scostamento: nuovi aiuti bimestrali. Parte dell'extra deficit ai “progetti esclusi” dal Recovery

Il decreto Sostegni bis, che sarà finanziato con il prossimo scostamento da circa 40 miliardi, conterrà nuovi ristori a fondo perduto per due mensilità,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il decreto Sostegni bis, che sarà finanziato con il prossimo scostamento da circa 40 miliardi, conterrà nuovi ristori a fondo perduto per due mensilità, mentre nel primo dl il contributo era parametrato su un solo mese. È  una delle novità  che emerge dalle riunioni delle ultime ore. I faccia a faccia in vista del varo del Def e della richiesta di extradeficit sono in corso e ancora non è stato convocato il Consiglio dei ministri, inizialmente ipotizzato per domani 14 aprile. Il nuovo scostamento servirà anche a creare il fondo ad hoc pluriennale per le opere escluse dal Pnrr: si ipotizza una dote di 4-5 miliardi l'anno a partire dal 2022 e un primo finanziamento, probabilmente di minore entità, già nel 2021. La forchetta per il fondo al momento oscilla tra i 20 e i 30 miliardi.

Le tappe

Dunque, mentre affina i numeri del nuovo quadro macroeconomico da presentare con il Def, il governo lavora in parallelo a chiudere anche il Piano di ripresa e resilienza da presentare in Europa e, tra le ultime novità, sta valutando di finanziare grazie al «poderoso» scostamento che si appresta a chiedere alle Camere anche il fondo preannunciato da Daniele Franco per recuperare quei progetti pure validi ma che non hanno tutte le caratteristiche per essere approvati da Bruxelles nella cornice del Next Generation Eu.

Il  Consiglio dei ministri dovrà varare il documento di Economia e finanza e la richiesta di nuovo scostamento e l'asticella dell'extradeficit che l'esecutivo conta di farsi autorizzare dal Parlamento si aggira attorno ai due punti e mezzo di Pil, qualcosa in più di 40 miliardi: le risorse serviranno in gran parte per dare fiato alle attività economiche ancora provate dalle chiusure anti-Covid con un decreto “Sostegni bis”, tutto per le imprese, che, nelle intenzioni, dovrebbe porre anche le basi per la ripartenza.

Una parte del deficit aggiuntivo sarebbe invece dirottata a dare subito sostanza alla linea di finanziamento complementare al Pnrr, per non lasciare sulla carta progetti pure «meritevoli», come li ha definiti qualche giorno fa il ministro Franco, ma che non soddisfano tutti i criteri «stringenti» posti dalle regole europee. La lista delle proposte dei ministeri al momento sforerebbe di circa 30 miliardi il plafond dei circa 200 miliardi del Recovery. Una quota dell'extradeficit - ancora da stabilire e comunque non molto corposa - andrebbe quindi a creare questo Fondo degli “esclusi”, da rimpinguare e continuare ad alimentare nei prossimi mesi.

Le cifre


L'elenco delle voci che finirebbero in questo fondo parallelo sarebbe ancora in via di definizione: di sicuro non si potranno includere nel Piano italiano le opere non fruibili entro il 2026, ma Bruxelles non vede di buon occhio nemmeno misure di spesa corrente e strutturale. La cifra definitiva dello scostamento ancora non è stabilita con esattezza, ed è in corso da giorni un forte pressing dei partiti - la Lega in particolare - perché si arrivi più in là possibile, almeno a 50 miliardi. Ma il maxi-indebitamento va inserito nel quadro complessivo dei conti pubblici che già dovrà scontare un ritmo della ripresa ben più contenuto di quanto si immaginava in autunno, quando il precedente esecutivo avev stimato per il 2021 un Pil a +6% e un deficit in riduzione al 7%.

La crescita 2021 tornerà comunque col segno più, dopo la violenta battuta di arresto dell'anno del Covid, ma il perdurare dell'emergenza e le difficoltà della campagna vaccinale nei primi mesi dell'anno costringeranno a rivedere al ribasso le previsioni: il Pil tendenziale dovrebbe essere fissato al 4,1% quest'anno e al 4,3% nel 2022 mentre il deficit potrebbe arrivare alla doppia cifra, attorno al 10%, per effetto del doppio scostamento. Ad accelerare la ripresa dovrebbe però contribuire il nuovo Pnrr e un effetto positivo lo avrà anche il prossimo decreto imprese che conterrà nuove misure per il sostegno della liquidità e una ulteriore proroga delle moratorie sui prestiti (ancora oggetto di trattativa con Bruxelles), un nuovo round di contributi a fondo perduto e aiuti sul fronte dei costi fissi, in particolare per i settori più colpiti. Proprio sull'abbattimento dei costi fissi per turismo e ristorazione si concentra parte dei circa 3mila emendamenti al decreto Sostegni 1: i partiti non hanno resistito al classico assalto a un provvedimento che ha spazi per le modifiche di appena 550 milioni. Le correzioni comunque saranno decise dopo che sarà definito il menu del Sostegni bis, tra la fine di aprile e l'inizio di maggio.

 

Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico