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MACERATA - Dicembre 2020 ha confermato un mercato del lavoro sostanzialmente piatto nelle imprese artigiane, micro e piccole. Ha registrato un crollo delle assunzioni e un forte arretramento delle cessazioni, frutto rispettivamente della crisi economica e dei provvedimenti governativi, dal divieto di licenziamento al massiccio ricorso alla Cassa integrazione guadagni. La conseguenza di questo combinato disposto è un calo del 2% nell’occupazione tra i “piccoli”, esattamente come si era verificato a dicembre 2019.
Con una importante differenza: mentre nell’ultimo anno l’incremento tendenziale dell’occupazione si è fermato allo 0,2%, tra dicembre 2018 e dicembre 2019 la crescita era stata del 2%. È quanto emerge dall’osservatorio lavoro della Cna, curato dal centro studi della confederazione, che analizza mensilmente le tendenze dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole.
L’andamento
Il direttore Cna Macerata Luciano Ramadori commenta questi dati: «In apparenza l’andamento di dicembre 2020 non si discosta dai dicembre precedenti.
La quota
La disaggregazione dell’occupazione nelle imprese artigiane, micro e piccole mostra che a fine 2020 la quota di questi contratti sul totale era calata al 55,2% (contro l’86,1% del dicembre 2014) a fronte del 29,4% dei contratti a tempo determinato (+23,8% in sei anni esatti), al 12,4% dell’apprendistato (+6,6%) e al 3% del lavoro intermittente (+0,5%). Il direttore Cna di Macerata segnala i dati preoccupanti della nostra provincia: «Nel mese di gennaio appena trascorso, i 1.400 lavoratori in entrata nel mercato del lavoro sono solo per il 21% a tempo indeterminato, per il 35% a tempo determinato e per la maggior parte (44%) con altri contratti non dipendenti (collaboratori, apprendistato, interinali, ecc.)». Ramadori analizza poi la tipologia dei nuovi lavoratori e i rispettivi datori di lavoro: «E’ il settore manifatturiero, nonostante le difficoltà, ad assumere gran parte del personale (42%) e in misura inferiore il settore dei servizi alle imprese (17%), il commercio (16%) e le costruzioni (13%). Di conseguenza, 610 dei nuovi assunti sono assegnati alla produzione e per un 20% alle vendite. Gli assunti Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa a gennaio nella provincia di Macerata sono per metà operai specializzati e per un quarto impiegati; per il 51% senza alcun titolo e con solo una qualifica professionale. Solo il 13% ha una laurea e solo il 22% di loro andrà a ricoprire un ruolo dirigenziale». «Dati poco incoraggianti – commenta il direttore Cna – che ci fanno capire la grande urgenza di mettere le imprese nelle condizioni di riprendere al più presto ritmi produttivi decenti. Solo le piccole imprese, cioè il 96% del sistema produttivo locale, possono invertire i pessimi dati occupazionali. Come Cna chiediamo vaccinazione di massa in tempi rapidi, ristori immediati e fondi pubblici dedicati agli investimenti produttivi».
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Corriere Adriatico