ANCONA - Una straordinaria e unica contaminazione tra le startup innovative e grandi aziende, sotto gli occhi di grandi player dell’innovazione, amministratori pubblici e...
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Un concetto ripreso da Pierantonio Macola, presidente di Smau, secondo il quale «le startup devono imparare a guardare al loro esterno, visto che sulla qualità dei progetti non si discute». Dall’imprenditore turistico, che cambia le dinamiche del booking online, alla piattaforma digitale di tracciabilità e certificazione sull’origine dei prodotti agroalimentari; dalle esperienze di realtà immersiva tra consumatore e brand, per migliorare la performance dell’impresa, alla soluzione per realizzare in modo smart un orto in casa; dalla progettazione, prototipazione, design e stampa 3D di prodotti esclusivi a un nuovo modo di vivere l’esperienza di un gelato preparato in maniera espressa; dalla compressa per digerire bene senza manifestare i sintomi dell’intolleranza da lattosio, al longboard elettrico, dotato di un sistema pieghevole unico nel suo genere e dal peso ridotto. Erano oltre 20 le startup che si sono presentate, in rappresentanza di tutte e cinque le province delle Marche: novanta secondi per raccontare la propria idea di innovazione a un pubblico di imprenditori interessati.
«Qui ho incontrato tanti imprenditori che oltre ad avere voglia di mettersi in discussione hanno uno sguardo rivolto al futuro - ha sottolineato Manuela Bora, assessora regionali alle Attività produttive -. Un motivo in più per sostenerli, creando per loro occasioni di confronto e piattaforme collaborative. La spinta all’innovazione è una spinta a tutto il sistema Marche». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico