«Mi ha spogliata e violentata sulle scale»: ventenne aggredita nell'androne di casa

(archivio)
TREVISO - Violentata sulle scale del condominio in cui vive da un misterioso maniaco che l'ha minacciata con un coltello e ne avrebbe poi abusato sessualmente. L'episodio, dai...

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TREVISO - Violentata sulle scale del condominio in cui vive da un misterioso maniaco che l'ha minacciata con un coltello e ne avrebbe poi abusato sessualmente. L'episodio, dai contorni ancora poco chiari, sarebbe avvenuto la notte scorsa a Mogliano, in via Ronzinella.




Vittima del violentatore una 20enne che ieri mattina è andata alla caserma dei carabinieri accompagnata dal fidanzato per denunciare lo stupro. Nel suo racconto non mancano punti controversi che hanno indotto i militari a procedere con grande prudenza. L’indagine in corso dovrebbe portare ad accertare, già nelle prossime ore, la verità sull'inquietante episodio. Tutto ruota intorno al racconto di quei minuti di terrore vissuti dalla 20enne.



È circa l'1.30 di notte quando la ragazza fa ritorno a casa dopo una serata passata in compagnia degli amici: la giovane ha con sé anche due grossi cani che solitamente la accompagnano durante le sue uscite, soprattutto notturne. Quando la ragazza arriva al portone d'ingresso del condominio in cui vive, un'ombra alle sue spalle la segue, entra a sua volta nell'androne del palazzo e la blocca mentre sta per salire le scale. Il malvivente - racconta la ragazza - con accento quasi certamente straniero (non è stato accertato, in base a quanto riferito dalla ragazza, se fosse o meno di carnagione scura) è travisato con un passamontagna e brandisce un coltellaccio.



Quando la 20enne si trova di fronte al suo aguzzino non ha neppure il tempo di reagire: l'uomo la spinge contro il muro e avvicina l'arma al collo della malcapitata. La 20enne, paralizzata dalla paura, inerme, non riesce a reagire: viene spogliata e distesa sulle scale dove viene violentata brutalmente.

Dopo l'abuso il malvivente si dà alla fuga a piedi lasciando la ragazza in lacrime, disperata: neppure i suoi due cani sono riusciti a difenderla dallo stupro (è questo è certamente uno dei punti più controversi dell'intero racconto). Ancora sotto choc la ragazza sale nell'appartamento e si fa una doccia con nella testa quell'incubo appena vissuto.



Troverà la forza di raccontare tutto al fidanzato solo il mattino dopo; sarà lui a convincerla a denunciare tutto ai carabinieri di Mogliano. Le indagini sono avviate immediatamente dai militari e fin da subito non mancano le sorprese. Dagli esami clinici in ospedale non risulterebbero sul corpo della 20enne ferite riconducibili allo stupro né altre tracce biologiche del violentatore (quasi impossibile riuscire a ricavare il dna dello stupratore) che sono state eliminate proprio dalla doccia fatta dalla ragazza dopo lo stupro. La violenza non avrebbe inoltre avuto testimoni utili e neppure le telecamere presenti in zona sarebbero utili alle indagini. La stessa descrizione dello stupratore tracciata dalla 20enne sarebbe confusa così come il racconto in cui non mancherebbero alcune contraddizioni, forse dovute allo choc. Non semplice per gli investigatori arrivare a capo di quello che è un vero e proprio giallo. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico