ROMA - Accantonata nel 2013 dal governo Letta, l’esecutivo Renzi rispolvera, correggendola, l’idea di intervenire sulle detrazioni sanitarie. ...
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Il successo della spending review è «indispensabile per gli obiettivi di finanza pubblica». Ma nonostante l'ottimismo manifestato a inizio agosto il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan ha avvertito che se non si riusciranno a realizzare i risparmi preventivati (in ballo ci sono almeno 16 miliardi nel prossimo biennio) scatterà un meccanismo di salvaguardia necessario per coprire l'eventuale buco di bilancio e mettere in sicurezza i conti pubblici. In pratica tagli alle detrazioni fiscali pari a 3 miliardi nel 2015.
Gli uomini che collaborano con il titolare di Via XX Settembre sono convinti che la spending funzionerà. Però il piano B è già pronto. Nel caso, il governo (che non ha alcuna intenzione di intervenire sui detrazioni da lavoro e pensioni) agirà su alcune agevolazioni fiscali di cui godono gli autotrasportatori e su quelle che riguardano il mondo agricolo. Queste ultime, in particolare (valore 800 milioni di euro) saranno ridimensionate. Nel dettaglio, si prospetta un aumento delle accise sul gasolio, tagli alle agevolazioni Iva, Imu ed Irap e un aumento dell'aliquota che riguarda l'imposta di registro.
Tuttavia questo menu di misure appare insufficiente a far incassare quanto desiderato. Tanto che il Tesoro progetta un ampliamento dell'operazione recuperando una ipotesi di lavoro dei mesi scorsi. In particolare, si lavora per una rimodulazione del meccanismo delle detrazioni che riguarda le spese sanitarie. Si tratta di un settore che vale 2,3 miliardi di euro e che permette a 14 milioni di italiani di abbattere il carico fiscale sottraendo le spese sostenute, ad esempio, per farmaci, interventi chirurgici, protesi, cure dentarie e analisi biologiche o radiografiche.
Oggi tutti i contribuenti hanno una detrazione piena di 129 euro alla quale se ne aggiunge una del 19%, indipendente dal reddito, sulla parte eccedente. Ebbene l’idea che si fa strada e che gli uffici tecnici stanno cercando di sviluppare è quella di ridurre le agevolazioni sopra una certa soglia (magari 55 mila euro) applicando aliquote progressive destinate, sopra i 100 mila euro, ad annullare totalmente gli sgravi.
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