Due morti accoltellati a Massa, colpiti 11 volte

Due morti accoltellati a Massa, colpiti 11 volte
MASSA - Una vera e propria furia omicida, capace di colpire complessivamente 11 volte, quella che ha travolto Andrea Fruzzetti, 23 anni, e Enrico Baria, 30 anni, entrambi di...

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MASSA - Una vera e propria furia omicida, capace di colpire complessivamente 11 volte, quella che ha travolto Andrea Fruzzetti, 23 anni, e Enrico Baria, 30 anni, entrambi di Montignoso (Massa Carrara), le due vittime della rissa scoppiata la notte di Natale davanti a un circolo ricreativo di Massa dove avevano appena festeggiato il compleanno del 23enne.


Secondo quanto ricostruito dal medico legale, che oggi ha effettuato l'autopsia sui corpi, il più giovane è stato raggiunto al petto da tre coltellate: una al cuore. Otto volte è stato invece colpito Baria, quattro volte al torace e quattro alla schiena. Domani, davanti al gip di Massa, comparirà Andrea Mazzi, 21 anni.

A lui, fermato ieri mattina nella sua abitazione a Pontremoli, i carabinieri sarebbero arrivati anche grazie ad alcuni testimoni. Proprio questi ultimi avrebbero ricostruito quanto successo nel centro di Massa. Baria sarebbe intervenuto per cercare di bloccare la lite scoppiata quando Mazzi si è presentato affrontando i presenti. I militari nella sua abitazione avrebbero trovato alcuni vestiti macchiati di sangue e il 21enne avrebbe indicato il luogo dove poi è stato trovato il coltello che, sempre secondo quanto si è appreso, sarebbe 'compatibilè con quello utilizzato per colpire le vittime.

L'arma, un coltello militare, era stata lasciata in un'altra abitazione a circa 2 chilometri dal luogo del duplice omicidio.

Le indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Rossella Soffio, stanno vagliando tutte le ipotesi. Tra le piste quella di una lite maturata tra giovani del luogo che da tempo si affronterebbero in ogni occasione: l'ultimo episodio un'altra rissa scoppiata sabato scorso davanti a un locale al Cinquale.



Anche in quel caso un giovane raggiunto da una coltellata al torace finì all'ospedale. In carcere, con l'accusa di tentato omicidio, è finito Giacomo Pucci. Il suo arresto è stato convalidato proprio la mattina del 24 dicembre. Pucci e Mazzi sembra si conoscessero. Di certo al vaglio degli inquirenti ci sono anche alcuni post sul profilo di facebook del giovane fermato che, il 23 dicembre scriveva: “ride ben chi ride l'ultimo.... piangeranno... Infami”. Nessuno riferimento diretto a qualcuno tranne il fatto che in quel post Mazzi indicava “quelli che hanno il nome che finisce per ino”. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico