Ambulanza senza le termiche: padre costretto a portare il figlio a Roma

Un'ambulanza fuori Belcolle
VITERBO - L’ambulanza non ha le gomme termiche né le catene e il padre di un bimbo di 11 mesi è stato costretto a trasportare da solo il figlio da un ospedale...

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VITERBO - L’ambulanza non ha le gomme termiche né le catene e il padre di un bimbo di 11 mesi è stato costretto a trasportare da solo il figlio da un ospedale all’altro. È successo a Viterbo, dove Riccardo Ricci denuncia di aver portato il piccolo al pronto soccorso di Belcolle perché stava male. Lì i medici hanno disposto il trasferimento al Bambin Gesù Roma ma, chiamata l’ambulanza, ha scoperto che non poteva partire perché sprovvista delle dotazioni invernali stabilite dal codice della strada in caso di neve e ghiaccio. Così si riaprono le polemiche sui disservizi negli ospedali italiani: «Se mi figlio fosse stato in pericolo di vita, che sarebbe successo?», si chiede ora l’uomo.


«Portare il proprio figlio in situazione di emergenza al pronto soccorso è – denuncia Ricci - quello che ogni genitore spererebbe di non dover mai fare e che purtroppo mi sono trovato ad affrontare per il mio piccolo Alessandro di undici mesi nel tardo pomeriggio di venerdì. Quando sono arrivato al pronto soccorso di Viterbo hanno subito organizzato il trasferimento d’urgenza all’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma. Solo che arrivata l’ambulanza del servizio secondario (no 118) sono cominciati i problemi: non appena i primi fiocchi di neve hanno toccato terra, l’autista del mezzo si è subito estremamente allarmato perché non voleva assumersi la responsabilità di portare il bambino con un mezzo che era sprovvisto sia di gomme termiche che di catene».


Il bimbo, intanto, stava sempre più male, i dolori aumentavano come pure fame e sete: i medici, in previsione di un intervento e quindi di un’anestesia, avevano vietato di somministrare cibo e bevande. «Abbiamo allora deciso di firmare e portare autonomamente il bambino a Roma», racconta ancora. E ora, passata la paura, arrivano le domande: «Ma il codice della strada che obbliga ad avere catene a bordo o gomme termiche su molte strade della provincia di Viterbo per un mezzo di soccorso di vitale importanza come un’ambulanza non vale? O forse il servizio sanitario si avvale di mezzi che non rispettano neanche il codice stradale mettendo a rischio persone e pazienti che trasportano»”. La conclusione è alquanto amara: «Il mio piccolino non era in pericolo di vita, ma comunque era un’emergenza e se i ritardi che ci sono stati nel trasferimento porteranno delle conseguenze, solo il passare del tempo ce lo potrà dire». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico