Sesso tra due amanti, il video hard online: a processo la moglie di lui e l'ex compagno di lei

Sesso tra due amanti, il video hard finì online: a processo la moglie di lui e l'ex compagno di lei
Una vera e propria telenovela, che è finita con quattro persone a processo: tutto iniziò quando due amanti di Altamura (Bari) furono immortalati durante effusioni...

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Una vera e propria telenovela, che è finita con quattro persone a processo: tutto iniziò quando due amanti di Altamura (Bari) furono immortalati durante effusioni intime nel mobilificio dell'uomo. Lui aveva una moglie, lei aveva un compagno: e sarebbero stati proprio questi ultimi due a coalizzarsi per vendicarsi di quel tradimento, facendo finire nei guai anche un familiare, l'autore materiale del video, e il gestore del canale YouTube dove fu diffuso il filmato.


Quel video fu realizzato e diffuso in rete: ora i quattro saranno processati dinanzi al Tribunale di Bari per i reati, a vario titolo contestati, di interferenze illecite nella vita privata e diffamazione. A processo, dunque, sono finiti la moglie tradita, che dopo aver scoperto la relazione extraconiugale avrebbe architettato il piano diffamatorio, il fratello di lei che materialmente avrebbe girato il video e l'ex compagno dell'amante, che non aveva accettato la fine della loro relazione e per questo avrebbe poi diffuso il filmato in rete. La pm di Bari Savina Toscani ha disposto la citazione diretta a giudizio anche per il titolare del canale You Tube utilizzato per diffondere le immagini sul web. 

I fatti risalgono al novembre 2016. La moglie avrebbe scoperto di essere tradita e, aiutata dal fratello, con la complicità dell'ex compagno dell'amante, lo avrebbe seguito fin nel luogo in cui si incontrava con l'amante (un mobilificio) facendo filmare il rapporto sessuale con un telefono cellulare. Nelle ore successive il video fu diffuso attraverso Facebook e WhatsApp, diventando virale. Le presunte vittime della diffamazione lo scoprirono alcune settimane dopo, sporgendo querela, ma il video è circolato in rete per oltre un anno. La donna sarebbe stata costretta anche a cambiare città a causa di «centinaia di messaggi ingiuriosi» ricevuti in chat e per strada. Il processo inizierà l'8 giugno 2020 dinanzi al Tribunale monocratico di Bari.
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Corriere Adriatico