I diabetici in Italia sono oltre 4 milioni: e in molti, per capire cosa mangiare per non rischiare la salute, si rivolgono al web e ai social per informarsi. Il problema è...
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CONTRO LE BUFALE Per combattere le fake news scendono in campo dunque l'Ordine dei giornalisti del Lazio e l'azienda Eli-Lilly che hanno organizzato il corso 'Diabete e ipoglicemia severa, come raccontarli: parole, numeri e prospettive', per aiutare i giornalisti a combattere il disorientamento dei pazienti sia nell'ambito della relazione medico-paziente, sia nell'approccio terapeutico. «Tra le informazioni false ci sono le abitudini alimentari - dice Rita Stara, vicepresidente Diabete Italia - in alcuni casi questi suggerimenti possono esporre i pazienti a rischi concreti: tantissimi per esempio hanno seguito prima o poi un'alimentazione iperproteica, ma ai diabetici fa male perché affatica i reni e aumenta il rischio di chetoacidosi metabolica».
Roberta Assaloni, dell'Associazione medici diabetologi Friuli Venezia Giulia, aggiunge: sul fronte delle terapie le fake possono essere ancora più rischiose, un esempio è il mito dilagante dei 'prodotti naturali' come i nutraceutici, che sono spacciati come anti-diabetici o addirittura come sostituti dell'insulina, ormone salvavita». «Pertanto - concludono gli esperti - una corretta comunicazione da parte dei media è fondamentale per aiutare le persone con diabete e i loro familiari a ricevere informazioni accurate ed aggiornate sulla gestione della malattia e dell'ipoglicemia, una delle problematiche sommerse con maggiore impatto nella vita di tutti i giorni». Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico