Non versa 1,5 milioni di Irpef: villa e auto sequestrate all'imprenditore

Non versa 1,5 milioni di Irpef: villa e auto sequestrate all'imprenditore
VO' EUGANEO - Non ha versato al fisco un centesimo delle ritenute sulle retribuzioni degli oltre ottanta dipendenti della sua azienda, leader nel settore della trasformazione...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VO' EUGANEO - Non ha versato al fisco un centesimo delle ritenute sulle retribuzioni degli oltre ottanta dipendenti della sua azienda, leader nel settore della trasformazione alimentare. Nel solo 2012 avrebbe accumulato un debito con lo Stato per circa un milione e mezzo di euro. Ora la Procura di Verona ha però presentato il conto ad un imprenditore residente a Vo’ Euganeo. Le Fiamme gialle gli hanno sequestrato beni immobili, partecipazioni societarie e conti correnti per circa un milione e mezzo di euro. Sono stati apposti i sigilli ad un intero complesso immobiliare a Vo’, composto da una villa, un appartamento, un box auto e dieci terreni coltivati a vigneto, il cui valore è stato prudenzialmente stimato in un milione.


I finanzieri hanno aggredito pure le partecipazioni dell’imprenditore in alcune società del settore, tuttora operative, mentre nei suoi conti bancari sono stati rintracciati soltanto 60mila euro. Il sequestro richiesto dal pm Nicola Scalabrini e disposto dal gip Raffaele Ferraro si è reso necessario in quanto le due società coinvolte nel reato, una nel trevigiano, l’altra nel parmense, ma entrambe con sede legale a Verona, sono state dichiarate fallite. E i loro beni non erano più aggredibili, in quanto coinvolti nel doppio crac. I fatti in questione risalgono al 2012. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico