EBOLI - Liberato Calandra aveva 4 anni. Ieri mattina ha avvertito dei dolori alla gola. Ieri pomeriggio ha avuto una crisi respiratoria. Alle sette di sera è morto. Il...
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Alle 19,25 la scena straziante. I medici hanno chiamato Angelo all’interno del reparto, hanno scosso la testa, comunicando a Calandra il decesso del figlio. Angelo è rimasto di sasso davanti la salma di Liberato. Sperava in un miracolo, si è ritrovato nell’incubo più atroce. Negli ultimi chilometri in macchina, Angelo aveva intuito qualcosa. Liberato non rispondeva più. Il papà lo chiamava, ripeteva il suo nome, lo stimolava con domande sui supereroi. Liberato è rimasto fermo, in silenzio, non boccheggiava più. La stretta della mano si era indebolita, il corpo del bambino si era accasciato sul sedile. Il polso assente, come la tensione muscolare. Nessun battito, nessun respiro. Liberato era morto.
I carabinieri di Eboli, coordinati dal tenente Geminale, hanno aperto un’inchiesta. La salma è stata sequestrata dai marescialli Garrisi e Salerno. La morte è sopraggiunta per la crisi respiratoria. Liberato soffriva di asma e crisi allergiche. Da ieri sera, le ipotesi si rincorrono, le teorie si accavallano, ma al dolore non c’è tregua. I familiari hanno chiesto ai medici la restituzione della salma. I carabinieri hanno spiegato la procedura che verrà seguita, l’impossibilità, al momento, di restituire il corpo di Liberato ai genitori. Sarà l’autopsia a stabilire la verità. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico