Licenziare una donna incinta? In alcuni casi è possibile: ecco quando

Licenziare una donna incinta? In alcuni casi è possibile: ecco quando
Licenziare una donna incinta? È possibile. Solo in casi del tutto eccezionali e solamente in assenza di una "possibilità plausibile" di riassegnazione a un...

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Licenziare una donna incinta? È possibile. Solo in casi del tutto eccezionali e solamente in assenza di una "possibilità plausibile" di riassegnazione a un altro incarico. Ma licenziare una donna incinta in caso di licenziamento collettivo si può.


O almeno questo è il parere di Eleanor Sharpston, avvocato generale della Corte di Giustizia Ue, chiamata ad esporre le sue conclusioni (qui il pdf) prima del verdetto della causa, finita davanti alla Corte europea, che vede protagonisti una lavoratrice spagnola e la società dove era impiegata fino al licenziamento collettivo avvenuto nel 2013, il gruppo bancario Bankia.

Nelle conclusioni dell'avvocato generale Sharpston - posto che la direttiva europea sulla maternità tutela le lavoratrici "nel periodo compreso tra l'inizio della gravidanza e il termine del congedo di maternità", anche qualora il datore di lavoro non sia ancora stato informato dello stato interessante - l'eccezione che consente il licenziamento di lavoratrici gestanti si applica solo in casi del tutto particolari non connessi alla gravidanza e spetta al giudice nazionale verificare se nel caso di specie il licenziamento collettivo si qualifichi come tale. Per l'avvocata, inoltre, affinché tali motivi eccezionali sussistano, non deve esistere "alcuna possibilità plausibile di riassegnare la lavoratrice gestante ad un altro posto di lavoro adeguato".


Affinché un preavviso di licenziamento soddisfi i requisiti posti dalla direttiva sulla maternità, per l'avvocato generale esso deve "sia figurare per iscritto sia indicare giustificati motivi relativi ai casi eccezionali non connessi alla gravidanza che consentono il licenziamento". Nel contesto di un licenziamento collettivo - spiega ancora -, un preavviso di licenziamento che si limiti a fornire i motivi generali dei licenziamenti e i criteri di selezione, ma non spieghi perché sia consentito il licenziamento di una lavoratrice incinta, non soddisferà comunque il criterio di 'caso eccezionale' e sarà quindi da ritenersi non valido. Ora l'ultima parola spetta ai giudici. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico