Non poteva licenziare l'ex amante: dentista condannato a riassumerla

Non poteva licenziare l'ex amante: dentista condannato a riassumerla
MESTRE - Ha licenziato una dipendente perché lo aveva lasciato, troncando una relazione sentimentale durata per anni. Ma per il giudice Paola Ferretti un licenziamento con...

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MESTRE - Ha licenziato una dipendente perché lo aveva lasciato, troncando una relazione sentimentale durata per anni. Ma per il giudice Paola Ferretti un licenziamento con questa motivazione non è legittimo e, di conseguenza, un dentista di Mestre è stato condannato a riassumere la donna, che per molti anni ha prestato servizio nel suo studio con la mansione di assistente alla poltrona. Lo ha stabilito la sezione lavoro del Tribunale di Venezia, obbligando il medico anche a risarcire alla dipendente il danno sofferto, corrispondendole un importo pari alla sua retribuzione globale, calcolata dalla data del licenziamento fino all'effettiva reintegrazione, nonché a versarle i contributi previdenziali e assistenziali dovuti. La prima decisione, con cui è stata accertata la nullità del licenziamento «per motivo illecito ex articolo 18, c 1, della legge 3000/70» risale allo scorso anno, ma il dentista, assistito dall'avvocato Francesco Schioppa, ha presentato opposizione e, nei giorni scorsi, il giudice Ferretti ha confermato l'ordinanza emessa da una collega, condannando il medico anche al pagamento delle spese di causa, fissate in circa 3 mila euro.
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Corriere Adriatico