La ragazza lo lascia, esce per suicidarsi ma telefona al carabiniere che l'aveva arrestato l'anno prima (e ci ripensa)

La ragazza lo lascia, esce per suicidarsi ma telefona al carabiniere che l'aveva arrestato l'anno prima (e ci ripensa)
«La ragazza mi ha lasciato, voglio farla finita, volevo parlare con quel carabiniere che mi aveva arrestato...».Una telefonata inquietante, che i militari non...

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«La ragazza mi ha lasciato, voglio farla finita, volevo parlare con quel carabiniere che mi aveva arrestato...».Una telefonata inquietante, che i militari non hanno sottovalutato. Il giovane appena chiusa la storia d'amore, era uscito per suicidarsi, ma a un certo punto lungo la strada ha deciso di chiedere aiuto, confidarsi proprio con il carabiniere dal volto umano che il 20 giugno dell'anno prima l'aveva arrestato al termine di un inseguimento rocambolesco per le strade del centro di Giussano. Allora, 24enne, non si era fermato all’alt intimato dai militari della stazione locale di  Monza Brianza tentando la fuga a bordo di uno scooter. Si era avventurato a tutta velocità per il centro, perdendo il controllo del mezzo - poi risultato rubato - ed era finito per terra e ammanettato per ricettazione e resistenza a un pubblico ufficiale.

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In quell'occasione, deve aver comunque avuto modo di apprezzare la professionalità e l’umanità dei carabinieri che lo avevano arrestato, per lui quasi non dovuta, certamente inaspettata. Poi il giovane è tornato in libertà anche se la vicenda penale non si è ancora conclusa. Venerdì scorso, lasciato dalla ragazza è andato in crisi, perso il controllo di sé: è uscito di casa per farla finita. Ma lungo la strada ha però trovato la forza di chiamare la Stazione di Giussano per dire che si stava per togliere la vita e però chiedendo disperatamente di poter parlare proprio con quel carabiniere che lo aveva arrestato. Una sorta di “sindrome di Stoccolma”, ma scattata evidentemente per rispetto e ammirazione.

Dalla caserma hanno subito chiamato il militare che, in quel momento si trovava a casa, libero dal servizio per raccontargli quanto stava avvenendo. Il graduato ha capito subito la gravità della situazione e si è precipitato dal ragazzo che appena l'ha visto l'ha abbracciato. I due hanno parlato a lungo, almeno un'ora, il 25enne si è convinto a desistere dal suo intento, si è calmato, ha rifiutato il soccorso del 118 ed è tornato a casa. Forse aveva solo bisogno di un abbraccio forte.

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Corriere Adriatico