È arrivato in ospedale a Gallarate (Varese) in ambulanza nel primo pomeriggio di oggi, accusando un malore e in forte stato di agitazione, e senza attendere la visita (gli...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Trent'anni, in cura per problemi di tossicodipendenza al Sert e a quanto emerso con problemi psichici, l'uomo non è stato visto da nessuno lasciare la sala di attesa del Pronto Soccorso per cercare la morte. Già ieri mattina, secondo le prime ricostruzioni, si era presentato nella struttura ma era andato via prima che i medici lo chiamassero per la visita.
La prima ad accorrere sul posto, mentre carabinieri e polizia stavano procedendo con gli accertamenti di rito, è stata sua madre. La donna, poi raggiunta da altri familiari, quando il corpo del figlio è stato trasportato in obitorio per decisione della Procura di Busto Arsizio, si è diretta in Pronto Soccorso, dove ha minacciato il personale ospedaliero. In particolare, a quanto emerso, avrebbe colpito con un pugno al volto un'infermiera. I suoi due figli, fratelli del trentenne suicida, si sono invece scagliati contro gli arredi, lanciando sedie contro le vetrate e distruggendo alcuni pc del Triage.
A riportare la calma sono intervenuti gli agenti. Non potendo gestire le accettazioni a causa dei terminali fuori uso, la direzione ospedaliera e il 118 hanno dovuto dirottare su altri ospedali le urgenze in arrivo, per circa tre ore.
Corriere Adriatico