ROMA - Un volto nuovo della disciplina “Endocrinologia e Scienza del benessere”, che parte oggi e arriverà al congresso nazionale della Società...
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La proposta è una riflessione sulla specialità medica, che si concluderà con una sorta di Libro Bianco sullo stato dell’arte e che sarà presentato ad amministratori, decisori politici, istituzioni. Se ne è parlato di recente a Roma, in occasione degli “Stati Generali”, che hanno visto la partecipazione di numerosi specialisti. «L’Endocrinologia è molto cresciuta nell’ultimo decennio e in particolare in questi ultimi 5 anni - dichiara il professor Andrea Lenzi, Presidente della Società Italiana di Endocrinologia (Sie) - si è evoluta sia dal punto di vista clinico e delle nuove competenze che ha dovuto affrontare, come l’osteoporosi o l’obesità, sia sotto il profilo scientifico. L’Endocrinologia mai come oggi deve essere in grado di curare e gestire tre epoche molto importanti della vita di un individuo: la fase dello sviluppo, della maturità e della vecchiaia, la quale va governata sempre meglio, per evitare gravi patologie e disabilità».
In questo senso lo specialista endocrinologo deve avere la capacità di adattarsi a simili cambiamenti e per questo deve ricevere una formazione lungo l’intero percorso di studio, dal Corso di Laurea alla Specializzazione, fino ai Master e Dottorati di ricerca e anche una formazione continua con l’Ecm.
«L’Endocrinologia del futuro è orientata verso l’alta specializzazione e il “Super-Endocrinologo” del domani sarà una figura di raccordo tra molteplici discipline, ma anche un ricercatore raffinato e al tempo stesso un clinico esperto, preparato ad affrontare una società in continua evoluzione», conclude Lenzi.
Una rivoluzione in varie tappe, oggetto della giornata di lavori a Roma, a cominciare dall’assistenza, caratterizzata sempre più dalla figura dell’endocrinologo vista come il medico del benessere, ma anche un ricercatore traslazionale, che studia le molecole e osserva i sintomi. L’esperto dei prossimi anni si confronterà con le altre specializzazioni generaliste, con una riflessione anche in tema di uso, cattivo uso e abuso di farmaci e diagnostica.
È indispensabile, quindi, anche la formazione, che preparerà l’endocrinologo a nuove dinamiche scientifiche, tecnologiche e socio-economiche, ma anche a organizzare e gestire i rapporti con i Servizi sanitari, soprattutto sotto l’aspetto dei costi e della sostenibilità del sistema.
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Corriere Adriatico