Morte di Davide Piampiano, arrestato l'amico per omicidio: incastrato dai video GoPro della vittima

L'accusa: «Ha cercato anche di depistare le indagini»

Davide Piampiano, la vittima e il luogo dell'incidente
C'è un arresto per omicidio volontario per la morte di Davide Piampiano, colpito al petto sul monte Subasio con un colpo di fucile. Ieri pomeriggio i...

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C'è un arresto per omicidio volontario per la morte di Davide Piampiano, colpito al petto sul monte Subasio con un colpo di fucile. Ieri pomeriggio i carabinieri della Compagnia di Assisi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Perugia nei confronti di un uomo, residente ad Assisi, individuato quale presunto autore dell’omicidio morto giovane mercoledì 11 all’interno del Parco del Monte Subasio, in località Fosso delle Carceri, durante una battuta di caccia al cinghiale.

 

Cacciatore morto ad Assisi durante una battuta di caccia, la ricostruzione 

Nei confronti dell'uomo indicato il Giudice delle indagini preliminari ha ritenuto «sussistenti gravi indizi di colpevolezza per il reato di omicidio volontario con dolo eventuale». Da una prima ricostruzione della dinamica, basata sulle dichiarazioni rese da parte dei vari testimoni, era, invece, emerso che il Pimpiano si trovava a caccia con un altro amico e che un terzo cacciatore, non impegnato con loro nella battuta ma residente in quella località, aveva trovato Davide in fin di vita dopo aver udito in lontananza uno sparo ed essersi avvicinato per verificare se i due fossero riusciti ad abbattere un cinghiale.

L'autopsia

Già in sede di autopsia,spiega una nota del comando provinciale dei carabieri, erano emersi numerosi dubbi sull’ipotesi del colpo fosse stato esploso accidentalmente dallo stesso Piampiano, poiché sembrava da escludersi che esso potesse essere partito a bruciapelo, portando quindi gli inquirenti a svolgere accertamenti più approfonditi.

I video

Sul luogo dell’incidente i Carabinieri hanno sequestrato, oltre ai telefoni, alle armi e agli indumenti dei presenti, anche una GoPro che il Piampiano utilizzava per pubblicare suoi contenuti sui Social.

I filmati, particolarmente crudi e drammatici, hanno permesso di stabilire che il colpo fatale certamente non è stato esploso dal fucile del Pimpiano a seguito di una caduta, ma da quello di una terza persona impegnata  anche lui nella battuta di caccia.

Lo stesso, accortosi di quanto accaduto, avrebbe secondo quanto si comprende dal filmato poi cercato di depistare le indagini alterando lo stato dei luoghi, scaricando l’arma del Piampiano, disfacendosi del proprio fucile e della propria giacca da caccia e soprattutto omettendo di chiamare tempestivamente i soccorsi, avvisati solo dopo vari minuti da un altro giovane che si trovava a caccia e che nel frattempo era sopraggiunto.

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Corriere Adriatico