Coronavirus, Attilio Fontana premierà la dottoressa che ha scoperto il paziente 1 a Codogno

Coronavirus, Attilio Fontana premierà la dottoressa che ha scoperto il paziente 1 a Codogno
Tra tutti i medici e infermieri che si sono distinti nella lotta al coronavirus uno dei nomi più importanti, almeno a livello italiano, è senza dubbio quello di...

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Tra tutti i medici e infermieri che si sono distinti nella lotta al coronavirus uno dei nomi più importanti, almeno a livello italiano, è senza dubbio quello di Annalisa Malara. Un nome che forse al grande pubblico non dirà molto, ma che dovrebbe essere conosciuto da più italiani possibili: si tratta infatti della dottoressa anestesista che ha scoperto il primo caso a Codogno, quello del 38enne Mattia Maestri. Per questo motivo, il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha annunciato che le conferirà la massima onorificenza possibile.


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Il premio in questione è quello della Rosa Camuna, una delle celebre incisioni rupestri della Valcamonica da cui è ripreso anche il simbolo della Regione Lombardia.

Il governatore Attilio Fontana ha spiegato in diretta Facebook al Cittadino di Lodi: «Uno dei premi Rosa Camuna di quest'anno sarà dedicato alla dottoressa Annalisa Malara che per prima ha avuto il coraggio di individuare il paziente 1. Credo che si debba un grazie a lei per questa scelta coraggiosa e che premiando lei si premiano tutti medici, infermieri, volontari che in questa pandemia hanno dimostrato una forza, determinazione, disponibilità nei confronti degli altri che è davvero commovente».

Il 21 febbraio la dottoressa Annalisa Malara, violando i protocolli previsti all'epoca, aveva deciso di sottoporre al test del tampone il 'paziente 1' di Codogno. «Non riuscivo a capire come un'influenza potesse aver colpito in modo così pesante un uomo giovane, in salute e sportivo. Avevo avuto il sospetto che qualcosa non tornasse», aveva dichiarato qualche tempo dopo l'anestesista che ha accertato il primo caso di un paziente italiano positivo al coronavirus. Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico