Coronavirus, l'ipotesi dall'Universita di Oxford: «Il virus si può prevenire con un farmaco antimalarico». Via ai test sui medici

Coronavirus, l'ipotesi dall'Universita di Oxford: «Il virus si può prevenire con un farmaco antimalarico». Via ai test sui medici
Per il coronavirus non c'è ancora un vaccino ma si suppone che si possa prevenire con un farmaco. A portare avanti questo studio è l’Università...

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Per il coronavirus non c'è ancora un vaccino ma si suppone che si possa prevenire con un farmaco. A portare avanti questo studio è l’Università di Oxford che sta conducendo uno studio su circa 40mila medici e infermieri per stabilire se il farmaco antimalarico idrossiclorochina (derivato della clorochina) sia realmente efficace nel contrasto alla COVID-19.


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I due farmaci antimalarici hanno dato una risposta soddisfacente in alcuni pazienti malati, quindi ora si sta cercando di capire se possono essere usati come "schermo" per evitare che ci si contagi. Un sistema che potrebbe essere notevolmente di aiuto prima della realizzazione di un vaccino a chi è più esposto all'infezione, come i medici, appunto. 

D'altro canto va detto che i pazienti che hanno avuto giovamenti da questo tipo di farmaci avevano sintomi molto lievi della malattia e che i pazienti più gravi non hanno avuto alcun beneficio e in alcuni casi sono decedute. Si hanno ancora pochi strumenti per stabilire l'effettiva efficacia di questo tipo di farmaci contro il covid, per questo si è deciso di fare una ricerca che chiarisca la risposta del virus a queste sostanze. 

L'unico modo per sapere se davvero questi farmaci sono efficaci contro il coronavirus è testarli su un grande numero di persone esposte al rischio di contagio. Per questo gli scienziati britannici dell'Università di Oxford che hanno messo a punto il trial hanno deciso di coinvolgere 40mila tra medici e infermieri in prima linea nel contrasto alla COVID-19. Metà dei medici avranno un placebo, l'altra metà il farmaco, in modo da non influenzare le decisioni e i comportamenti dei sanitari e avere risultati quanto più certi possibile. I risultati dello studio, comunque, non saranno disponibili prima del prossimo anno. 
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Corriere Adriatico