Chiama il 112: «Ho ucciso mia moglie venite? Respira ancora, ma poco...»

Ascione Antonio e Mennella Maria Archetta
MUSILE DI PIAVE - «Ho ucciso mia moglie, potete venire? Mandate anche l'ambulanza perché respira ancora, poco. Sono Ascione Antonio, lei si chiama Mennella Maria...

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MUSILE DI PIAVE - «Ho ucciso mia moglie, potete venire? Mandate anche l'ambulanza perché respira ancora, poco. Sono Ascione Antonio, lei si chiama Mennella Maria Archetta. Muovetevi». La telefonata la 112, smistata alla centrale di San Donà di Piave competente per territorio, arriva poco dopo le sette di ieri mattina. La voce di quello che, incapace di rassegnarsi alla fine del matrimonio, si è trasformato in un assassino non tradisce una particolare emozione. «Le ho dato tre coltellate». Due alla schiena e una nel costato sotto il seno, quest'ultima sarebbe stata quella letale. I sanitari del Suem 118, intervenuti con i carabinieri, si sono arresi solo dopo tre quarti d'ora. Hanno tentato l'impossibile per salvare la vita a quella che tutti chiamavano con il diminutivo di Mariarca, 38 anni, originaria di Torre del Greco (Na), come l'ex di 6 anni più grande. Ma gli sforzi per rianimarla purtroppo si sono rivelati inutili.


Non è chiaro se l'uomo abbia cercato di soccorrerla tamponando le ferite: pare che tra il materiale sequestrato dagli esperti della Scientifica, oltre al coltello da cucina impugnato dall'uomo, ci siano anche degli stracci intrisi di sangue. La tragedia si è consumata in camera. Mariarca è stata trovata agonizzate sul letto, seminuda. I due erano separati da oltre un anno, ma da un paio di settimane ospitava Antonio: non è escluso che dormissero insieme, ma solo perché non c'erano altre stanze oltre alla cucina e al bagno. Con lei vivevano anche i due figli, la femmina quasi quindicenne e il maschio di nove. Ieri non c'erano: finita la scuola sono andati dai nonni al mare in Campania...
 

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Corriere Adriatico