Padre porta in carcere droga e telefonini al figlio detenuto: condannato

Padre porta in carcere droga e telefonini al figlio detenuto: condannato
TERAMO - Condannato il padre del giovane detenuto che alla fine di maggio tentò d'introdurre nel carcere di Castrogno droga e cellulari per il figlio 39enne rinchiuso,...

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TERAMO - Condannato il padre del giovane detenuto che alla fine di maggio tentò d'introdurre nel carcere di Castrogno droga e cellulari per il figlio 39enne rinchiuso, approfittando di un colloquio parentale. Ma senza però riuscire ad eludere la sorveglianza degli agenti della Polizia Penitenziaria, che prima dello scambio, insospettiti, lo perquisirono e gli sequestrarono quattro telefoni ed una consistente quantità di hashish e cocaina. Ieri mattina nel processo con rito abbreviato celebrato al Tribunale di Teramo dal giudice Roberto Veneziano, l'imputato R.F., 60 anni, difeso dall'avvocato Gianfranco Di Marcello, è stato condannato a tre anni di carcere, 9mila euro di multa, con le pene accessorie dell'interdizione per 5 anni dai pubblici uffici e il ritiro della patente di guida per un anno, perché ritenuto colpevole del reato di spaccio aggravato di sostanze stupefacenti e per l'introduzione indebita in carcere di dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti. 

Nei suoi confronti il pubblico ministero Laura Colica aveva chiesto una pena di tre anni e nove mesi, maggiore rispetto a quella comminata dal giudice, ma comunque inferiore ai sei anni di carcere che rischiava per il solo reato di spaccio aggravato tra le mura del carcere. La vicenda risale al primo giugno scorso, quando la Polizia Penitenziaria di Castrogno, guidata dal comandante del Reparto, il dirigente Livio Recchiuti, rende noto di aver messo a segno un brillante sequestro di telefonini e droga durante una sessione di colloqui tra parenti e detenuti tra le mura di Castrogno. Gli agenti che seguono gli incontri sequestrano quattro cellulari, tra i quali uno smartphone e due microcellulari, una scheda Sim, dei cavi per la ricarica e il collegamento dei dispositivi che sarebbero certamente finiti in sezione, nascosti, a disposizione del figlio detenuto per la comunicazione con l'esterno e per l'accesso ad internet.

Il padre aveva inoltre con sé oltre 20 grammi di cocaina ed altri cento grammi di hashish, suddivisi in quattro panetti, pronti da cedere al figlio. Dopo la perquisizione personale, gli agenti hanno arrestato sul posto il 60enne, procedendo alla perquisizione della sua autovettura nel parcheggio del carcere, dov'è stato rinvenuto un bilancino di precisione e del materiale utile per il confezionamento della droga all'interno del bagagliaio. 

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Corriere Adriatico