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L'AQUILA - Crollo per il terremoto della "Casa dello Studente" all'Aquila: Regione Abruzzo e Adsu condannati a risarcire con 800mila euro quattro ragazzi rimasti miracolosamente illesi sotto le macerie che hanno ucciso nove ragazzi. Con questa sentenza si chiude un ciclo per i giovani che alloggiavano nell'edificio, tutti gli assistiti dell'avvocato Wania Della Vigna. Per i quattro, confermando quanto era accaduto con altre sentenze, viene riconosciuta la sindrome post traumatica da stress, in nesso causale con l'esperienza vissuta, documentata dalla consulente tecnica d'ufficio (la dottoressa Francipane), che ha prodotto delle menomazioni psichiche.
Danno biologico permanente
I due enti sono stati condannati a risarcire somme di danno biologico permanente per complessivi 800mila euro.
Il processo penale
Il processo penale si è concluso con la condanna, in Corte di Cassazione e dunque passata in giudicato, per tre ingegneri e un architetto dipendente dell'Adsu, per i reati di omicidio colposo plurimo, lesioni personali, disastro colposo e crollo di edificio. Il legale Della Vigna ha intrapreso questi processi civili anni fa, volti ad accertare le responsabilità di enti quali la Regione Abruzzo proprietaria del bene e dell'Adsu, ente gestore, entrambi anche responsabili per l'operato dei loro dipendenti o di tecnici. La prima sentenza risale al Ferragosto del 2018 e riguardò i familiari di Michelone, studente israeliano di Medicina. Da allora ci sono state altre sentenze civili di condanna sia per i familiari di alcune vittime che per i sopravvissuti, con il riconoscimento della responsabilità civile con relativo obbligo al risarcimento dei danni della Regione, Adsu e con diritto di rivalsa verso i tecnici e dipendenti. Tra queste anche per i familiari di Davide Centofanti, nipote della compianta Antonietta Centofanti tra altro fondatrice e presidente del "Comitato vittime della Casa dello Studente".
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