L'AQUILA - Crollo per il terremoto della "Casa dello Studente" all'Aquila: Regione Abruzzo e Adsu condannati a risarcire con 800mila euro quattro ragazzi rimasti miracolosamente illesi sotto le macerie che hanno ucciso nove ragazzi. Con questa sentenza si chiude un ciclo per i giovani che alloggiavano nell'edificio, tutti gli assistiti dell'avvocato Wania Della Vigna. Per i quattro, confermando quanto era accaduto con altre sentenze, viene riconosciuta la sindrome post traumatica da stress, in nesso causale con l'esperienza vissuta, documentata dalla consulente tecnica d'ufficio (la dottoressa Francipane), che ha prodotto delle menomazioni psichiche.
Danno biologico permanente
I due enti sono stati condannati a risarcire somme di danno biologico permanente per complessivi 800mila euro. La vicenda civile trae origine dal processo penale per il crollo della Casa dello Studente e dagli atti della Procura della Repubblica (grazie alle indagini del compianto procuratore, Rossini e dei sostituti Picuti e D'Avolio), che ravvisarono nel crollo dell'edificio responsabilità umane come evidenziato dalle consulenze del team di tecnici della Procura (ingegnere Salvatori e architetto Aledda) confermata nel corso del processo dalla perizia della professoressa Mulas.
Il processo penale
Il processo penale si è concluso con la condanna, in Corte di Cassazione e dunque passata in giudicato, per tre ingegneri e un architetto dipendente dell'Adsu, per i reati di omicidio colposo plurimo, lesioni personali, disastro colposo e crollo di edificio.