Biella, ragazza sviene in strada: nella borsa aveva un feto

Biella, ragazza sviene in strada: nella borsa aveva un feto
BIELLA - Nascondeva nella sua borsa un corpicino senza vita, il feto che avrebbe abortito poco prima. E si è accasciata, svenuta in strada. Una giovane donna, quasi...

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BIELLA - Nascondeva nella sua borsa un corpicino senza vita, il feto che avrebbe abortito poco prima. E si è accasciata, svenuta in strada. Una giovane donna, quasi sicuramente nigeriana, è stata soccorsa oggi a Candelo, nella provincia di Biella, dove è stata trovata da un passante. Ricoverata in ospedale, non è in pericolo di vita, ma la sua vicenda rivela probabilmente un giro di sfruttamento della prostituzione nelle campagne biellesi. Candelo, nota soprattutto per il suo affascinante ricetto medievale, fa parte di un'ampia regione a nord dell'autostrada Torino-Milano dove è frequente imbattersi in prostitute lungo le strade, che si sparpagliano dalle campagne dopo essere arrivate sul pullman autostradale o in treno. E la nigeriana soccorsa avrebbe continuato a "lavorare" anche se era rimasta incinta.


È stato un passante a notare la donna svenuta sul bordo della strada, sporca di sangue. I soccorritori giunti hanno subito capito che si poteva trattare delle conseguenze di un aborto e ne hanno avuto la conferma quando, cercando nella borsa della donna, hanno trovato il feto. Impossibile risalire all'identità della donna: tra gli effetti personali non è stato trovato alcun documento. È probabile che non abbia alcun permesso di soggiorno e che faccia parte delle 'lucciolè pendolari da Torino o Milano che ogni mattina raggiungono le strade dei piccoli comuni delle province di Biella, Vercelli e Novara. Le sue condizioni sono migliorate, dopo le cure alle quali è stata sottoposta nel reparto di Ginecologia dell'ospedale di Biella Ponderano, ma la donna fa capire di non parlare italiano: perciò non è stato ancora possibile ricostruire la sua vicenda. La procura di Biella ha aperto un'inchiesta.
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Corriere Adriatico