Cristiano, ucciso a 13 anni schiaciato dal muletto per un gioco estremo

VENEZIA - Sono entrati nel cantiere chiuso per praticare il parkour, quella disciplina metropolitana che consiste nel superare gli ostacoli urbani con i salti e le acrobazie....

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VENEZIA - Sono entrati nel cantiere chiuso per praticare il parkour, quella disciplina metropolitana che consiste nel superare gli ostacoli urbani con i salti e le acrobazie. E da quel tipo di performance atletica sono poi passati ad un altro tipo di evoluzione estrema, troppo pericolosa per due tredicenni: mettersi al volante di un muletto capace di sollevare quintali di peso, che purtroppo si è capovolto sopra ad uno di loro. Così Cristiano Lucchini, 13 anni, veneziano di Castello, ha perso la vita domenica sera nel cantiere Boscolo Bielo alla Marittima di Venezia: schiacciato da quel macchinario che aveva provato a guidare per gioco, sotto gli occhi dell'amico fraterno di appena 10 mesi più grande, che ha assistito alla terribile scena. Doveva essere una bravata e niente di più, forse una sfida, come quella del parkour che appassionava i due adolescenti. 
Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico