San Benedetto, anche il Tar sentenzia: «Su Areamare il Comune deve rispondere»

Il progetto Areamare
SAN BENEDETTO - A meno di due giorni dal pronunciamento del Consiglio di Stato, arriva la seconda bocciatura per il Comune sulla vicenda Areamare, questa volta da parte del Tar...

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SAN BENEDETTO - A meno di due giorni dal pronunciamento del Consiglio di Stato, arriva la seconda bocciatura per il Comune sulla vicenda Areamare, questa volta da parte del Tar Marche. La magistratura amministrativa ha ribadito ancora una volta che il Comune dovrà pronunciarsi sul futuro della variante presentata per la zona sud di Porto d’Ascoli e che non può continuare a coprirsi dietro il silenzio.  


Il pronunciamento


«A seguito della sopravvenuta sentenza del Consiglio di Stato- spiega il legale di Areamare Massimo Ortenzi – il Tar Marche ha confermato l’obbligo da parte dell’ente di pronunciarsi ritenendo tutti gli atti emessi non idonei a far venire meno l’inadempimento del Comune». Quindi nessuna delibera, a cominciare da quella approvata dalla giunta lo scorso dicembre, con cui l’amministrazione comunale aveva dato indirizzi per futuro Piano regolatore generale, ha una valenza di risposta da parte dell’ente che si fronte alla legge continua a trincerarsi dietro al silenzio. Delibera del dicembre 2022 dove non si parla delle varianti e di conseguenza l’impresa di costruzioni Aremare chiedeva al Tar se questo atto rappresentasse un implicito divieto alla variante oppure no, sollecitando un’esplicita delibera per decidere nel merito della proposta Areamare.

Il ricorso

A rappresentare le due parti presso il Tribunale amministrativo regionale delle Marche i legali Massimo Ortenzi per la società edile e Stefano Orena in rappresentanza del Comune. Il ricorso era nato a seguito di uno scambio di missive, registrate all’indomani della sentenza del primo ricorso, tra l’impresa sambenedettese e il Comune, dove quest’ultimo rispondeva come in materia di urbanistica l’ultima parola spettasse al consiglio comunale, mentre Areamare ribadiva che la giunta dovesse esprimersi entro tempi accettabili se intendeva accogliere questa variante o respingerla. E proprio sul primo ricorso è seguito un appello al Consiglio di Stato che si è espresso dando ragione alla società. L’obiettivo è ottenere dal Comune una risposta definitiva sulla variante proposta nel 2017 e che per ora è rimasta appesa. Variante che ricordiamo prevede in zona Sentina quattro palazzine da tre piani e quattro villette, mentre nella zona che si affaccia su via Mare vengono previste quattro palazzine di quattro piani, una piazza oltre a sei villette. Appartamenti per 33.400 metri cubi e un contributo di 1,2milioni di euro. Percorsi urbanistici avviati durante il mandato Piunti che non hanno mai ricevuto risposta e non sono stati portati avanti dall’amministrazione Spazzafumo. 


Il precedente


Già in occasione della sentenza, dei giorni scorsi da parte del Consiglio di Stato, l’amministrazione comunale aveva fatto sapere che entro i 120 giorni messi a disposizione dalla magistratura procederà a conferire una risposta ufficiale all’impresa, evitando così eventuali nomine per il commissariamento ad acta.
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Corriere Adriatico