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SAN BENEDETTO - La delibera tanto attesa da gran parte della maggioranza è arrivata. La dirigente alle finanze Catia Talamonti non gestirà più il servizio partecipate.
L’approvazione
Approvata ieri mattina dalla giunta la delibera con la quale la dirigente è stata sollevata dal settore che si occupa delle società municipalizzate, dopo le polemiche che hanno accompagnato l’ultimo bilancio consolidato. La delibera di giunta è andata a modificare l’organigramma comunale e a nominare il dirigente Tonino Rosati al vertice del servizio Partecipate.
Denaro che stando all’accusa lei avrebbe dovuto riversare nelle casse comunali, operazione mai avvenuta, tanto che il sindaco Spazzafumo ha proceduto con un esposto alla Procura della Repubblica ma ancora prima la Corte dei conti aveva aperto un fascicolo su tale vicenda. Da qui la denuncia di potenziale conflitto di interesse che da più parti è stata rivolta alla Talamonti. Non a caso alla vigilia dell’ultimo consiglio dove si votava il consolidato si parlava di voto contrario da parte di una fetta della maggioranza, crisi poi rientrata dietro promessa da parte del sindaco di togliere le partecipate alla dirigente bilancio e soprattutto di inserire la Picenambiente tra le società a controllo pubblico nella delibera di dicembre riguardante la ricognizione delle partecipate.
Lo strappo
Vicenda non scevra da conseguenze politiche visto che ha indotto il capogruppo di San Benedetto Viva Giorgio De Vecchis ad abbandonare la maggioranza per approdare nel Gruppo misto e quindi all’opposizione. La delibera sulla ricognizione verrà redatta e firmata da Rosati, lo stesso che non ha proceduto a ricorrere al Consiglio di Stato quando il Tar si espresse sulla Picenambiente sostenendo che non si trattava di una municipalizzata da considerarsi a controllo pubblico. Insomma qualche nodo rimane ancora al pettine.
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Corriere Adriatico