Movida molesta, il coprifuoco scatta alle 2 di notte e non ci saranno sconti sui dehor. Ecco le e nuove regole in vigore dal 1°aprile

Un momento della riunione
SAN BENEDETTO - E’ scontro sull’ordinanza che entrerà in vigore a partire dal 1° aprile, per la durata di un mese, e che fisserà alle 2 di notte...

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SAN BENEDETTO - E’ scontro sull’ordinanza che entrerà in vigore a partire dal 1° aprile, per la durata di un mese, e che fisserà alle 2 di notte l’orario di chiusura dei locali del centro. Ordinanza che il sindaco Spazzafumo ha illustrato ieri pomeriggio alle associazioni di categoria e ai titolari di bar e ristoranti. 

 


Chiusura dei locali è fissata alle 2, quindi l’apertura sarà dalle 6 del mattino fino alle 2 di notte nel quadrilatero compreso tra via Roma, viale Moretti, viale Marina d’Italia e la statale 16. Divieto di somministrare alcolici per l’asporto dalle 21 alle 6, così come bevande in qualsiasi contenitore che sia vetro che lattina. Le sanzioni saranno da 500 a 5mila euro e in caso di reiterata inosservanza si arriverà alla sospensione dell’attività fino a 15 giorni. A questo si unisce il divieto di diffusione sonora dopo le 23 e dopo mezzanotte e mezza nei fine settimana. Ad aprire il dibattito il presidente regionale Confesercenti Sandro Assenti che ha chiesto una deroga sulla chiusura almeno fino alle 3 per i fine settimana.

«Dopo le 2 dove andranno questi ragazzi? – ha chiesto Assenti – in questo modo significa solo spostare la movida molesta dal centro a qualche centinaio di metri fuori dal perimetro. Così non si risolve nulla. Occorre invece potenziare l’illuminazione, attivare un maggior numero di telecamere e la certezza della pena in caso di infrazione. Il fenomeno dei ragazzi che bevono, deve essere affrontato in famiglia e a scuola. San Benedetto paga il fatto di non avere una discoteca».

Osservazioni di fronte alle quali il sindaco ha replicato duro: «Ho visto scene inenarrabili il dopocena in centro, con ragazzini a terra ubriachi. Per non parlare delle baby gang che stiamo monitorando. La situazione è pensate. Siamo subissati di proteste dei residenti che non riescono a dormire per il rumore in centro, una signora mi ha scritto dicendomi che dorme in una vasca da bagno perché è l’unica zona della casa dove non arrivano i rumori della strada».

Scontro acceso anche sulla questione dehors visto che sempre a partire dal 1° aprile si tornerà al regolamento vigente fino a due anni fa, questo significa via tavolini e sedie da piazze e spazi oltre il consentito. Al riguardo è intervenuta Betta Zasa, che ha un ristorante su via Risorgimento, la quale ha sottolineato come non si sia ancora in una fase post Covid, tutt’altro, e c’è bisogno di spazi esterni. Sulla stessa linea Domenico Pompei del ristorante Da Domè che ha fatto notare come durante la pandemia una piazza vuota e abbandonata come piazza Nardone avesse ripreso a vivere proprio grazie ai locali che la occupavano con i tavolini, mentre ora tornerà a essere uno spazio vuoto. Così i titolari di Acquapazza ristorante che fino a oggi aveva sistemato i propri tavoli su via Pazienza, che diversamente è un luogo abbandonato. 


Qui il sindaco si è alterato facendo notare come proprio su quella piazza siano stati allestiti pannelli in plastica definendoli «indecenti» Leggi l'articolo completo su
Corriere Adriatico