Monsampolo, tratta di esseri umani le aguzzine finiscono sotto torchio

Le indagini sul giro di prostituzione
MONSAMPOLO - Tenevano sotto scacco dodici ragazze. Le facevano prostituire e le costringevano ad una vita di inferno. Minacciavano ritorsioni ai famigliari in patria attraverso...

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MONSAMPOLO - Tenevano sotto scacco dodici ragazze. Le facevano prostituire e le costringevano ad una vita di inferno. Minacciavano ritorsioni ai famigliari in patria attraverso riti “jujù” e voodoo. Le quattro aguzzine saranno sentite fra mercoledì e giovedì nel corso degli interrogatori di garanzia e saranno ascoltate mentre la polizia continua a cercare una sesta persona colpita da ordinanza di custodia cautelare e resasi irreperibile. Quattro donne sono accusate di tratta di esseri umani, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nonché favoreggiamento dell’immigrazione. Il 61enne teramano, Gerardo di Sabatino, proprietario e comproprietario di due degli appartamenti occupati dalle ragazze, è finito ai domiciliari per i reati di favoreggiamento della prostituzione. Secondo la polizia in alcune occasioni avrebbe accompagnato le ragazze e in altre avvisato della presenza delle forze dell’ordine. Nell’operazione denominata Subjection sono finite in carcere Elizabeth Rashidat Solomon, 41 anni; Vera Obanor, 44 anni; Succes Adam, 32 anni e Kate Osazuwa, 35 anni (le prime tre residenti a Martinsicuro e l’ultima a Monsampolo nell’Ascolano, tutte in regola con il permesso di soggiorno). Secondo l’accusa le ragazze sarebbero state reclutate in Nigeria, fatte arrivare sui gommoni e poi costrette a prostituirsi sotto la minaccia dei riti voodoo. Erano state segregate in alcuni appartamenti tra Martinsicuro e l’ascolano. L’inchiesta è partita dopo la denuncia di una giovane donna. Nel suo racconto l’orrore del viaggio dalla Nigeria fino a Tripoli, poi la traversata in gommone lungo la rotta mediterranea, lo sbarco in Italia con la promessa di restituire quei 30mila euro anticipati dall’organizzazione. 
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Corriere Adriatico